Nella splendida cornice del Pala Del Mauro (freddissimo ma reso incandescente dalle due tifoserie) la Juve non riesce a sfatare la maledizione e perde l’ennesimo derby. Una partita che è lo specchio di una stagione con Caserta che è dovuta sprofondare sul -20 prima di iniziare a giocare. Poi i falli, la tensione, le poche rotazioni e la bravura di Avellino hanno fatto la differenza. Appendice dedicata alla terna arbitrale: di gran lunga sono stati i peggiori in campo nel derby campano. Una prestazione arbitrale indecente. E peccato per l’inutile provocazione di Slay alla curva bianconera: una sbandierata assolutamente fuori luogo che h scaldato gli animi senza motivo. Animi surriscaldati anche tra le curve che, di colpo, si sono insultate.
PRIMO PERIODO
Sacripanti cerca di spiazzare Vitucci lanciando Kudlacek nel quintetto base mettendolo sulle piste di Green (Collins dirottato su Dean). Il ceko è deputato a portare palla ed i primi possessi sono tutti per Fletcher che, tutto sommato, risponde presente. Risponde picche, invece, la difesa bianconera sul pick ‘n roll di Green (12:3 al 3′ con le triple del folletto e di Golemac). Sacripanti deve chiamare timeout immediato per arginare una partenza shock. L’uscita del timeout è positiva e regala un 0:5 di break col missile di Rose (alleluja). Ma dura poco visto che l’accoppiamento Collins-Dean paga dividendi negativi. L’ex Casale vola a quota 7, Avellino tocca il +11 al 6′ nonostante un Fletcher eroico nelle tonnare in vernice. Il resto lo fa la buona sorte che aiuta Green: la Scandone piazza un tremendo 11:0 di break e vola sul 23:8 al 6’. Avellino fa valere il fisico e per la Juve diventa un’impresa trovare dei tiri aperti. Ad un passo dal baratro ecco Capitan Aaron: tripla, due tiri liberi e due sfondamenti subiti danno un minimo di fiato alle speranze bianconere. Smith si mette, finalmente, a difendere e la Pepsi rientra sul 23:14 al 9′ (0:6 di parzialino). Si va allo stop iniziale sul 25:16 con la Juve che perde 7 palloni in 10′ mentre Collins fa -5 di valutazione, il che spiega molte cose.
SECONDO PERIODO
Righetti sigla subito il -7, ma prima Dean (ancora una bomba e 10 punti a referto) e poi l’ex Slay con un gioco da 3 punti ricacciano indietro la Juve (-13). Il Dean show continua: fade away ed altro missile per doppiare Caserta (36:18, 11:0 di break e 15 sul suo score). In campo c’è solo la Scandone che arriva prima su tutti i palloni, gioca ad un ritmo impressionante, è sempre lucida. La Pepsi viene massacrata, sprofonda sul -20 al 14′ senza dare segni di reazione. Tocca al solitario Rose (benone) dare una scossa al gruppo realizzando 5 punti consecutivi (10 per lui) che fissano il 43:27 al 26′. Gli arbitri perdono il polso della partita, commettono tantissimi errori, ma Caserta non vuole morire. Non vuole morire Smith che infila 8 punti (due siluri) in un soffio che siglano il clamoroso -10 alla pausa lunga (47:37). Nonostante un Collins inguardabile (0 punti, 0/5 al tiro e -6 di valutazione) ed una difesa che ha concesso troppo (11/17 e 7/18), Caserta è ancora viva.
TERZO PERIODO
Collins continua la sua via crucis tra palle perse e dormite difensive che consentono a Green di fare quel che vuole. Per fortuna arriva il terzo fallo del folletto irpino al 23′ (51:42). Incredibile ma vero, ancora una volta la Juve risorge: Collins finalmente si sveglia, Fletcher si fa trovare pronto sugli scarichi ed il derby torna in bilico (51:49 e 0:10 di break). Avellino, inspiegabilmente, inizia ad avere paura, si perde in una marea di infrazioni di passi e perde la sua calma. Tocca a Green e Dean, sempre e solo loro, suonare la riscossa avellinese (57:49 al 27′) mentre Tola si conferma uno degli arbitri piu’ scarsi in circolazione. Qui la Sidigas, con l’inerzia in mano, si intestardisce nel tiro pesante (1/7) consentendo alla Juve di andare all’ultimo ‘stop and go’ sul -5.
QUARTO PERIODO
Righetti infila il missile del 58:56, poi arriva quello di Dean prima di un momento cruciale del match: dopo una lotta a rimbalzo, Smith prima commette un dubbio fallo su Johnson e poi si becca tecnico (dopo aver mostrato il dito medio). E’ il suo quinto fallo al 31′. Avellino capitalizza al meglio realizzando sette punti che valgono l’allungo sul 67:56 proprio quando Vitucci passa a zona 2/3. Sull’orla del baratro, nuovamente, la Juve si rialza grazie al generoso tecnico sanzionato contro Golemac e la voglia incredibile di Righetti (-6 al 33′). La tecnica abbandona il Pala Del Mauro, ormai si gioca solo di nervi e muscoli. Nascono tonnare incredibili in ogni azione, volano colpi su colpi e la Scandone ha sempre il muso avanti (71:63 al 35′). Dean e Green da un lato, Fletcher e l’enciclopedica difesa di Doornekamp sono le migliore cose sul parquet. Il colpo di grazia lo sferra Slay, nullo per tutto il match, quando, al 37′, insacca la bomba del 78:68. Bellissimo l’applauso tributato dai 600 casertani alla propria squadra.
SIDIGAS AVELLINO – PEPSI JUVECASERTA 84-74
SIDIGAS AVELLINO: Green 23, Gaddefors 4, Ferrara, Alborea ne, Lauwers 2, Norcino ne, Infanti ne, Golemac 7, Soloperto ne, Slay 14, Johnson 9, Dean 25. All. Vitucci.
PEPSI JUVECASERTA: Rose 10, Maresca 2, Kudlacek, Righetti 17, Marzaioli ne, Collins 8, Smith 11, Salzillo ne, Loncarevic ne, Cefarelli ne, Doornekamp 9, Fletcher 17. All. Sacripanti.
ARBITRI: Mattioli, Tola, Barni.
PARZIALI: 25-16, 47-37, 58-53.