Era la stagione 1991-92, sulla panchina dell’Unione Sportiva Casertana sedeva Adriano Lombardi, ex calciatore e allenatore professionista, subentrato a Mario Russo a inizio campionato precedente e meritevole di portare la squadra a primeggiare nel girone B di Serie C1. Da parte della tifoseria le aspettative erano alte. Il sogno era di conquistare la salvezza e mantenere il più possibile la categoria per evitare, come già successo nel 1969-70, di retrocedere immediatamente in terza divisione. Un sogno che però verrà infranto, e per i Falchetti sarà l’ultima stagione in cadetteria nonostante un’annata affatto da dimenticare.
Ma torniamo un attimo ai giorni nostri, dove la squadra dell’attuale tecnico Vincenzo Cangelosi sta ancora aspettando la chiamata per la C. Sì perché nonostante il 3° posto nel girone G della Serie D dietro a Sorrento e Paganese, e la seguente vittoria per 2-0 in finale di play-off, manca ancora l’ufficialità da parte della FIGC. La situazione è complessa. Tra le candidate per accedere alla prossima stagione di Lega pro ci sono anche Atalanta U-23 e Piacenza, con la prima che molto probabilmente prenderà il posto del Siena e la Casertana che potrebbe essere ammessa se una tra Brescia e Perugia verrà riammessa in B.
“Sappiamo che siamo la prima squadra in classifica, e questo ci fa ben sperare” ha detto il presidente D’Agostino in sala stampa, aggiungendo: “Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato per portare la Casertana al primo posto in graduatoria. Non appena avremo la conferma della C partiremo con la campagna abbonamenti”. A fine agosto sono invece in partenza i campionati di A, B e Lega Pro e i bookmaker per l’occasione hanno aggiornato i bonus benvenuto scommesse con nuove offerte. Il ritorno in Serie C sarebbe un passo importante per puntare in alto e, chissà, calcare ancora una volta i palchi più prestigiosi.
La promozione in serie B del 1990-91 arrivò da 1ª in classifica, con 2 punti di vantaggio dal Palermo e solo quattro sconfitte subite in 34 partite giocate. Una prestazione che, come dicevamo a inizio articolo, faceva ben sperare i sostenitori rossoblù, che già pregustavano anni di presenza costante in Serie B. La prima giornata confermò le aspettative: vittoria per 3-2 in trasferta sul campo del Pisa, con doppietta di Salvatore Campilongo e realizzazione dal dischetto di Benito Carbone. Una partenza in quarta che però ebbe vita molto breve. Il girone di andata fece registrare solo 15 punti, il penultimo posto in classifica e il conseguente esonero del tecnico (avvenuto nella pausa natalizia).
Giuseppe Materazzi subentrò sulla panchina rossoblù. Già tecnico di Cerretese, Bari, Rimini e Benevento, riuscì a far risalire pian piano la china alla squadra, ottenendo 20 punti nel girone di ritorno e portandola, a fine campionato, ad un solo punto dalla salvezza matematica. I 35 punti finali, frutto di 8 vittorie, 19 pareggi e 11 sconfitte, valsero il terzultimo posto in compagnia di Palermo, Taranto e Venezia. Tenendo conto dei risultati negli scontri diretti, il 20 giugno 1992 si giocò lo spareggio contro il Taranto per decretare l’ultima squadra a retrocedere in Serie C1.
Ad accogliere la sfida salvezza è lo stadio Del Duca di Ascoli Piceno. La Casertana parte male, subendo il gol di Francesco Turrini al 37° del primo tempo, ma la rete di Benito Carbone al 67° darà nuova vita alla squadra. Solamente i tempi supplementari porranno fine alla sfida, con il gol di Fresta al 111° minuto per la gioia dei tifosi Ionici e la disperazione di quelli casertani. Da quella disfatta seguirono fallimenti, rifondazioni, retrocessioni, rinunce e fusioni, in un caos societario da far perdere la voglia di andare allo stadio. Una voglia che, però, sembra essere tornata negli ultimi tempi. Merito di una dirigenza seria e determinata e di una squadra che, nonostante gli anni trascorsi, sente ancora forte il richiamo in Serie B.