ARTENA – “La Vis Artena non sarà vittima sacrificale al Pinto“: si riassume così il pensiero di Agenore Maurizi per la sfida odierna alle 15.00 contro la Casertana. Il coriaceo allenatore della Vis Artena avvisa i falchetti che non sarà per nulla una gara semplice: i laziali sono infatti reduci da cinque risultati utili e soprattutto tre vittorie a Monterotondo, con l’Arzachena ed a Pomezia che hanno permesso di salire in una posizione tranquilla con 35 punti.
Nel pre-gara il tecnico ex Reggina, Ischia e Viterbese ha risposto alle domande dell’ufficio stampa della Vis Artena, facendo il punto della situazione tra infortunati, recuperi e il confronto con Vincenzo Cangelosi.
L’INTERVISTA.
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“La Vis Artena arriva a disputare questa gara, contro una signora squadra in uno stadio, il Pinto, affascinante, con buona condizione mentale, ma con troppi acciacchi fisici, caratteristica che purtroppo ci ha accompagnato per tutta la stagione. Arriviamo a Caserta senza Luciani, Vasco, Angelilli, Nannini e Capotosti. Speriamo di recuperare Gaeta e Filippini. Questo non vuol dire che faremo la parte delle vittime sacrificali, è semplicemente lo stato delle cose“.
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“Noi abbiamo il nostro modo di interpretare il calcio, la Casertana il loro. Abbiamo principi di gioco diversi, ma tutti e due interessanti e coadiuvati da una metodologia di lavoro ben delineata. Il campo poi come sempre sarà il vero giudice”.
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“Non li conosco, hanno calcato palcoscenici molto più alti dei miei. Io ho fatto tanti anni di serie C, loro tanti anni di A e qualcuno di B. Conosco la storia di Zeman e conosco lui. Non so come allena se non per sentito dire e quando si sente dire non ci si può esprimere, se si vede è meglio. Un aneddoto curioso ci siamo incontrati da avversari in una partita amichevole di calcio a 5: Lazio calcio-Lazio calcio a 5. In quella Lazio c’erano tra gli altri Marchegiani in porta, Gascoigne, Signori. Il palazzo dello sport dell’Eur era gremito. 12.000 spettatori. Festa di qualche cosa. Le proprietà erano della famiglia Cragnotti e noi mi sembra condividevano anche lo stesso prof: il mitico Roberto Ferola. È stata una bella partita”.