In una intervista rilasciata oggi al Mattino a firma di Riccardo Marocco, il presidente della Casertana Peppe D’Agostino ha spiegato le ragioni delle ultime scelte tecniche.
«Noi ci crediamo ancora – dice il presidente della Casertana, Giuseppe D’Agostino –. Pensiamo a vincerle tutte, poi, alla fine tireremo le somme. C’è tutto un girone di ritorno da giocare e la differenza tra noi e la vetta si racchiude in quattro partite. Nel calcio non si può mai dare nulla per scontato. Del resto, proprio perché ci crediamo ancora, diversamente non avremmo preso un tecnico come Cangelosi».
PANARELLI E CANGELOSI
Il discorso, appunto, scivola inevitabilmente sul nuovo cambio di panchina, il terzo dall’inizio del campionato e il quinto in un anno solare, con Vincenzo Cangelosi che subentra all’esonerato Luigi Panarelli. Lo stesso patron spiega i motivi di quest’ultimo provvedimento. «Panarelli ormai aveva perso il polso della squadra – dice D’Agostino – e dopo le ultime due partite non c’erano più le condizioni per andare avanti. Anzi, l’esonero sarebbe dovuto arrivare già dopo la sconfitta con l’Aprilia, ma, visto che si giocava il mercoledì, c’era troppo poco tempo per fare il cambio di panchina. Ma alla fine non è bastato». Da giovedì scorso, quindi, spazio a Vincenzo Cangelosi, storico secondo di Zdeneck Zeman che sicuramente porterà alla Casertana le idee del tecnico boemo. «Con Cangelosi c’era già stato qualche contatto in precedenza – dice D’Agostino – e in questi ultimi tempi abbiamo avuto la sua disponibilità. Chi più di lui con la sua esperienza soprattutto in termini di modulo può darci una mano a risalire la china. Questa squadra è stata costruita e rinforzata nel mercato di dicembre per il 4-3-3 e Cangelosi ne è un interprete importante».
I MOTIVI DEL FLOP
Già, il modulo. Lo stesso D’Agostino prova a spiegare i motivi di un rendimento così deludente da parte di una squadra che, a detta di tutti, qualitativamente parlando presenta un organico probabilmente superiore a tutto il resto del girone se non addirittura degli altri raggruppamenti. «La squadra con il passare del tempo – dice il patron rossoblù – ha via via perso delle certezze. Come detto in precedenza, questa squadra è stata costruita per il 4-3-3, ma ci sono stati subito dei cambiamenti in tal senso, inizialmente con la difesa a tre, poi il centrocampo a due e via discorrendo. Insomma, i giocatori sono andati in confusione nell’applicazione dei moduli e questo li ha portati, appunto, perdere quelle certezze necessarie per fare bene in campo. E perdere continuamente punti rispetto alla vetta ha portato a una conseguente sfiducia all’interno della squadra».
ONAZI E IL MERCATO
Casertana ancora da completare con particolare riferimento al settore centrale della retroguardia con almeno un altro difensore a completare il quartetto. Tre, infatti, sono al momento i centrali disponibili, Rainone, Sabatino e Soprano. «Ci stiamo lavorando e sicuramente lo prenderemo, ma senza assilli – dice D’Agostino – anche perché dobbiamo prendere un giocatore che dal punto di vista delle caratteristiche risponda alle esigenze del nuovo allenatore». Lo stesso D’Agostino, infine, chiude definitivamente le porte a un possibile ritorno di Onazi. «Il giocatore non lo vedo bene – dice il presidente – nel senso che non riesce ad incidere in questa categoria. In serie D si va a duecento all’ora e, forse, a causa di una condizione non ancora ottimale non è riuscito a dare il contributo che ci aspettavamo. Probabilmente, inoltre, anche lui ha risentito del clima di sfiducia che si è creato nel gruppo proprio perché lui è venuto da noi per vincere il campionato. E questa situazione ha portato anche al ragazzo ad avere delle incertezze».