C’è un filo conduttore tra il fallimento dello scorso campionato e l’enorme distacco dalla vetta che sta accusando la Casertana. Analogie tra questo e dicembre 2021 quando si decise senza motivo di rompere il giocattolo. A novembre di un anno fa dopo la vittoria sul Bitonto i falchetti si ritrovarono da soli in vetta alla classifica. Poi l’assurdità di perdere una figura determinante come Giovanni Pasquariello che segnò inevitabilmente l’inizio della fine. Il direttore generale era l’unico che riusciva a tenere in piedi una rosa debole mentalmente. La sua esperienza, carisma e casertanità risultarono decisivi fino a quando non si decise che Pasquariello era una figura ingombrante che rappresentava un’ombra per chi evidentemente voleva prendersi i meriti di quel primato. E poi come un castello di carte costruito sulla sabbia crollò tutto. La storia la conosciamo e adesso rischia di ripetersi. Solo che stavolta un dg come Pasquariello non c’è e le dichiarazioni del ds Degli Esposti sono gravissime. “E’ un problema caratteriale, i giocatori soffrono la pressione”. Signori ma scherziamo? E allora perchè sono stati portati a Caserta calciatori del genere emotivamente fragili (a detta del ds)? Si sapeva fin dall’estate che la Casertana sarebbe stata la candidata principale alla vittoria visto il girone in cui fu inserita (davvero poco competitivo rispetto ad altri) e a Caserta non arrivano giocatori in grado di mangiarsi l’erba e fregarsene di qualche risultato negativo nella parte iniziale? Nel calcio ognuno dovrebbe stare al proprio posto e in questa Casertana è tutto sbagliato. Presidente, direttore sportivo, poi allenatore e nessun altro dirigente. Come mai da novembre 2021 dopo l’addio di Pasquariello le cose precipitarono? Pesante ko a Marigliano e a dicembre scorso una vittoria e quattro sconfitte con undici punti dalla prima. In questo dicembre una vittoria un pari e una sconfitta. Senza dimenticare la ‘maledizione’ che da tre anni a questa parte l’ultima casalinga si perde sempre (Viterbese, Molfetta e Aprilia). Dunque passano gli anni ma le cose non cambiano, gli errori non diminuiscono e Caserta non riesce mai a fare quel salto che tutti auspicavano in estate. A voi le conclusioni.