Dopo l’importante vittoria di Pomezia la Casertana è chiamata a confermarsi anche contro il Tivoli. Sabato al Pinto arriverà un avversario che è più indietro in classifica ma che non deve affatto essere sottovalutato. Il capitano dei laziali è Paolo Capodaglio protagonista con i rossoblù nel 2015-2016. Non sarà la prima volta da avversario poichè l’anno dopo tornò al Pinto da avversario con la maglia della Juve Stabia e anche questa volta sarà un’emozione particolare. “A chi lo dici. Entrare in campo mi provocherà sicuramente un ritorno al passato. Fu un anno importante a livello professionale e umano. Ho tanti bei ricordi che conservo dentro e sarà un piacere immenso riabbracciare amici e tifosi con cui ho instaurato un gran bel rapporto. La Casertana? Come detto fu una stagione bellissima, stupenda finita però come non ci aspettavamo visto l’andamento specialmente del girone di andata. Abbiamo però sempre dato tutto fino alla fine. A gennaio poi arrivarono giocatori importanti che andarono a rimpinguare una rosa già ben amalgamata. La società voleva vincere e pensava di diventare ancora più forte. Non ci fu tempo però per amalgamare quella squadra da gennaio in poi”. Un Tivoli che da neopromossa sogna il colpo grosso… E’ una società che ha tanta storia alle spalle, hanno ambizioni di crescere nel corso delle prossime stagioni anche se in questo periodo stiamo raccogliendo meno di quanto meritiamo. Arriveremo a Caserta con massimo rispetto per un club che è accreditato per la vittoria finale. Una rosa importante, esperta che potrà contare sul calore dei tifosi. Ce la giocheremo questo ve lo posso garantire perché abbiamo voglia di continuare a proporre bel calcio e raccogliere quei punti persi per strada”. L’esperienza di Capodaglio ci consente di analizzare nel dettaglio il girone. “Per quanto visto fin qui c’è un equilibrio e nessuna partita è scontata. Classifica corta che la dice lunga su un girone che non ha ancora visto la fuga delle formazioni favorite. Per quanto ci riguarda dobbiamo concretizzare in punti quello che esprimiamo in campo e sinceramente ce ne mancano diversi”