«E ora? Andiamo a Roma per vincere giocando come dei gladiatori». Ci aveva lasciati cosi, con questa frase, con questa espressione che ha anche fatto il giro dei social network, Andre Smith che a conti fatti ha mantenuto la sua promessa. Lui prima degli altri, infatti, ha giocato la sfida in terra capitolina come un ‘gladiatore’. Dal primo tempo senza aspettare il suo ‘third quarter’. Una presenza costante in attacco ed anche a rimbalzo sotto il proprio tabellone. E’ anche o forse soprattutto grazie a lui, che la Juve ha avuto al possibilità di restare attaccata al match fino alla fine prima di tentare l’assalto vincente.
«L’avevo detto che avremmo giocato come gladiatori – ha esordito sul parquet del Pala Tiziano immediatamente dopo il successo di Caserta contro i rivali della Virtus Roma – e nell’ultimo periodo abbiamo giocato come tali per portare a casa la vittoria»
Dopo Milano anche Roma. Quanto pesa questa vittoria in trasferta?
«E’ stata una vittoria importante per come è arrivata e per come abbiamo giocato. Abbiamo iniziato davvero male il primo tempo. Non riuscivamo ad essere noi stessi, senza contare che poi Roma è un’ottima quadra e quindi c’ha messo del suo nel metterci in difficoltà. Poi però nel secondo tempo abbiamo cambiato qualcosa, abbiamo girato qualche vite in più e abbiamo giocato una pallacanestro diversa specialmente negli ultimi dieci minuti di gioco».
Cosa è cambiato effettivamente tra il primo ed il secondo tempo?
«Sarebbe riduttivo girarci intorno, ma l’unica differenza tra il primo ed il secondo tempo è stata la difesa. Nel primo tempo abbiamo difeso malissimo, nel secondo siamo riusciti a trovare la nostra normale dimensione difensivamente parlando».
E dal punto di vista offensivo?
«Anche. Nel secondo tempo tutti abbiamo fatto un passo in avanti. Tutti abbiamo cambiato il nostro modo di giocare. Abbiamo messo un paio di canestri importanti, Maresca ha messo un paio di canestri importanti, Collins pure, insomma come al solito ognuno di noi ha dato il proprio contributo per arrivare alla vittoria».
Nella parte finale del match, poi, ti abbiamo visto impegnato anche in un trash talking con Datome. Cosa vi siete detti?
«Sono cose che capitano nella pallacanestro, fa parte del gioco. Ha messo un paio di canestri e quindi ha voluto sottolinearli, io ho fatto lo stesso provando a metterla un po’ sul nervosismo, ma nulla di che».
Quella contro l’Acea Roma è stata una vittoria di prestigio, di cuore, importante per il morale e per dare un seguito al successo contro Milano, ma la prossima sfida in quel di Cremona rappresenta una tappa fondamentale per la salvezza bianconera, cosi come a suo tempo lo è stata la partita casalinga con Casale Monferrato.
«Assolutamente si. Cosi come abbiamo fatto con Casale anche a Cremona scenderemo in campo con un solo obiettivo: portare a casa la vittoria. E’ importante non solo per il nostro obiettivo finale, ma anche per restare all’interno del novero delle prime otto di questo campionato e perché no puntare anche alle Final Eight di Coppa Italia».
In un’intervista su queste stesse pagine, hai dichiarato che non hai ancora fatto vedere tutto quello che è il tuo arsenale. Dopo questa vittoria e questo inizio sei ancora di questa opinione?
«Ho ancora tanti assi nella manica – conclude con tanto di sorriso sulla bocca -. Ne ho ancora tanti e quando mi serviranno state certi che li metterò tutti in campo».