Quale miglior biglietto da visita per Sacripanti ed i suoi uomini in terra capitolina, se non quello dello strepitoso successo ottenuto sulla grande Milano? La Juve affronta oggi un’altra grande, l’Acea Roma, reduce anch’essa da una brillante vittoria contro una irriconoscibile Bennet Cantù. Due squadre quindi in salute: romani e casertani promettono scintille, come al solito. L’Acea, unica squadra ad otto punti che non ha osservato il turno di riposo, viaggia a 76,9 punti realizzati in media a partita , mentre ne subisce 77,9. La Pepsi dal canto suo può contare su un attacco assai prolifico (per inciso il secondo dell’intera categoria) che staziona sui 77,9 punti a serata. Difensivamente il team bianconero incassa 76,3 segnature ed anche in questo caso fa meglio degli avversari odierni. Praticamente identico il rendimento di campani e laziali nel pitturato, dato che entrambe le compagini raccolgono 35 rimbalzi in media ad incontro. Passiamo alle percentuali di tiro: da due punti la Juve conclude col 55%, mentre la Virtus si ferma sul 53,6%; da oltre l’arco dei sei metri e settantacinque è Roma a mettere il muso avanti col suo 36,7% che supera in maniera piuttosto netta il 32% fatto registrare attualmente dalla truppa di Sacripanti. Netta infine la differenza delle percentuali al tiro dalla linea della carità: 78,5% per la Pepsi, 70,6% per l’Acea. Caserta è molto più produttiva di Roma dal punto di vista dei recuperi: 9,6 i possessi strappati in media agli avversari da Collins e soci, a dispetto dei 6 di Datome e compagnia. Terminiamo con le palle perse: Roma è la peggiore del campionato con ben 18 a gara, Caserta resta saggiamente nelle retrovie, smarrendo soltanto 15 palloni ad incontro.
Pio Carfora