GIARRE – Non si è lasciata attendere la risposta del Giarre, dopo le accuse del Real Aversa per l’accoglienza pessima riservata in Sicilia (CLICCA QUI PER LEGGERE). Il club gialloblu replica ai normanni, pretendendo le scuse per “il fantasioso racconto” pubblicato nel comunicato. Un vero e proprio botta e risposta che non sembra attenuarsi.
COMUNICATO STAMPA DEL GIARRE
In merito al comunicato diffuso dalla società Real Aversa 1925, e riportato a mezzo stampa da svariate testate giornalistiche, sentiamo il dovere di replicare alle affermazioni circa una condotta di violenza e intimidazione posta in essere dalla Nostra società che ha sempre operato con grande lealtà nei principi dell’etica e della cultura sportiva.
Tra le note del comunicato il Giarre è accusato di non avere accolto la società ospite, di aver intimidito e provocato un clima di ostilità nella zona antistante gli spogliatoi.
Siamo attoniti e sbalorditi in merito a tale ricostruzione della vicenda dalla quale pretendiamo le immediate scuse al fine di non attivare azioni legali per diffamazione.
Asd Giarre 1946, da sempre estranea ad atti di violenza, prende fermamente le distanze dal fantasioso racconto del pomeriggio di sport tenutosi al “Regionale” rimarcando che non accetta lezioni di stile, perbenismo e sportività a maggior ragione da chi vuole assumere in maniera pretestuosa il ruolo di vittima.
Giunti quasi a conclusione di una partita ben giocata da entrambe le squadre, e risolta favorevolmente per il Giarre nei minuti conclusivi della partita, il direttore di gara sorvolava opportunamente su una palese simulazione in area di rigore da cui scaturivano le espulsioni a Porcaro e Schiavi per reciproche scorrettezze. Questo il culmine della violenza reclamata dall’Asd Real Aversa che invitiamo ad accettare, quindi, il verdetto del campo e a pronunciarsi con meno ferocia e tracotanza nei nostri confronti per non incorrere in calunnie verso una società che attualmente milita negli ultimi posti del girone I di serie D ma che è sicuramente ai vertici per educazione e cultura della sconfitta.