Maresca promette battaglia a Milano



Giuliano Maresca

«Sarà una guerra che vorrei vincere anche di mezzo punto». Esordisce cosi Giuliano Maresca che come la Juve, è già proiettato verso quello che sarà l’ultimo di un trittico di novembre davvero spaventoso. Ovvio che non si poteva non chiudere in bellezza e quindi dopo Pesaro dell’ex Jumaine Jones, dopo Cantù dell’ex Trinchieri, in fondo al tunnel e prima della luce ecco arrivare la rivale di sempre: Milano.

«E’ difficile anche pensare a che tipo di partita sarà. Sono enormi in ogni reparto e questo ci porterà ad avere un atteggiamento tattico particolare. E’ impensabile che potremo metterci li e giocare a metà campo con loro per tutti i 40′. Sono troppo grossi e finiremo col favorirli lasciando nelle loro mani un miss-match ad ogni ruolo. Quindi la chiave potrebbe essere il ritmo. Provare a spingere ad ogni azione ed evitare che Milano possa giocare a difesa schierata».



Le ultime due sconfitte potrebbero incidere, psicologicamente su questa partita? Con qualche punto in più si sarebbe affrontata Milano con Più serenità?

«Noi siamo serenissimi. Sappiamo quello che è il nostro obiettivo e sappiamo qual è adesso la nostra classifica. Non ci fasciamo la testa, perché se ci si pensa con quella di domenica avremo giocato con Cantù, Siena, Milano ed anche Pesaro che è una signora squadra. Quindi abbiamo già tolto tutte le grandi e poteva anche andare peggio. Quindi siamo tranquilli, non pensiamo alla classifica, ma solo a come riuscire a vincere questa ‘battaglia’».

Cosa di buono e cosa ancora da registrare dal dopo Cantù al ‘face to face’ con l’Emporio di Gallinari?

«Prima di tutto il gruppo, inteso come squadra, a mio avviso non ha giocato per nulla male. Quella a Cantù contro la Bennet deve essere vista come il classico bicchiere mezzo pieno. Abbiamo avuto dei momenti buoni ed altri meno, ma in quelli buoni, poi c’è stata anche la prestazione di Rose che finalmente dopo l’infortunio è riuscito ad allenarsi con la squadra per l’intera settimana ed i risultati si sono visti. Personalmente penso che il suo recupero possa farci fare un ulteriore passo in avanti. Per quanto riguarda invece le cose da migliorare – ha continuato l’esterno romano ex Brindisi – siamo una squadra che può e deve sempre migliorare. Non c’è un qualcosa in particolare, dobbiamo semplicemente fare dei passi in avanti».

Cosa vi è mancato per portare a casa la vittoria?

«Abbiamo giocato alla pari contro una squadra di alto livello per due quarti, poi abbiamo subito un paio di episodi che ci hanno messo ko con Cantù che ha preso il largo. Ed in un campo il Pianella e con un clima infuocato, poi diventa difficile recuperare».

E poi ci sono state quelle bombe di Basile.

«Due triple in particolare, hanno letteralmente chiuso il match. Due triple sulle quali forse gli arbitri potevano fare più attenzione perché non pulitissime, ma cosi come ci siamo spiegati in spogliatoio, oggi come oggi giocare a Cantù è come giocare a Siena, ovvero contro una pretendente al titolo».

Non per gettare benzina sul fuoco, ma la sensazione nel terzo quarto dopo qualche fischio a vostro favore, è stata quella di una pura compensazione.

«Nessuna polemica, ma quando giochi sul campo di una pretendente al titolo sono cose che possono accadere. Qualcosa è accaduto anche a Siena, ma li abbiamo avuto la forza per reagire e trovare immediatamente un modo per controbattere».
 


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