Lunga conferenza stampa nella sede della Casertana del presidente Giuseppe D’Agostino che affiancato dal commercialista Vincenzo Spera ha parlato dettagliatamente sulla vicenda che ha per ora portato il club all’esclusione dalla serie C.
IL PRESIDENTE D’AGOSTINO. “Abbiamo depositato il ricorso al Coni e c’è solo da sperare. E’ giusto che si faccia chiarezza su questa vicenda perché sono state dette cose non vere su tutto. Avevamo inviato la prima richiesta cinque giorni prima che uscissero le licenze nazionali. Ho contattato centinaia di agenzie, di broker finanziari ma il tempo stringeva e la situazione iniziava a farsi ingarbugliata. Nessuno la voleva concedere perché c’erano una sorta di blocco tecnico. Mi rivarrò legalmente nei confronti di Capasso e siamo una vittima perché si voleva far scomparire la Casertana. C’è stata premeditazione, dolo, tutto fatto di proposito pretendendo un pagamento da terzi perché in caso di fallimento avrebbe perso tutto. Il suo intento era proprio quella di farla fallire. Era una fattura di quattro anni fa, c’era tutto il tempo per chiedermela e non ridursi a questo. Siamo stati truffati e tutti i miei sforzi in questo periodo sono stati per risolvere questa cosa”. Su Guidi ammette: “Mi ha chiesto cosa dover fare e gli ho chiesto di aspettare fine mese. E’ giusto che lui prenda in considerazione alternative, ma ad oggi è ancora nostro. Se dovesse accadere qualcosa lo prenderò a lavorare in azienda. Ho 40 dipendenti e lui sarebbe il 41esimo”. E sul futuro ammette: “Sarebbe una catastrofe non partecipare al calcio professionistico anche alla luce del progetto stadio e vi garantisco che non c’è niente di così anomalo sotto. Perciò non voglio proprio pensarci ad una eventuale bocciatura. Voglio vedere proprio chi al posto mio verrà a fare la serie D. Io sicuro l’Eccellenza non la faccio. La D a vincere sì ma non meno di una D così forte che possa vincere il campionato”.
VINCENZO SPERA. “Abbiamo prodotto un fascicolo tecnico in cui c’è l’istanza di fallimento inoltrata dall’ex socio Capasso. Motivo determinante per cui non è stata concessa la fideiussione perché a termine di legge nessun istituto di credito concederebbe una fideiussione ad una società con una istanza di fallimento in atto. Avevamo superato due dei quattro punti esaminati della Covisoc. La situazione dei pagamenti Inps e Irpef e la transazione con l’Agenzia delle entrate erano criticità risolte. La problematica era della fideiussione e i problemi infrastrutturali. Il problema vero e proprio è partita dall’istanza di fallimento, ma i tempi tecnici così lunghi erano dovuti ad una richiesta di acquisizione di situazione debitoria della società inoltrata dallo stesso Capasso. Abbiamo avuto la certezza che questa problematica è emersa a causa di una istanza di fallimento scaturita dall’avvocato Capasso. Se ci sono speranze? Si, il Carpi qualche anno fa che fu truffato da un broker, fu attestato e accettarono in ritardo la fideiussione. Se passa la causa di forza maggiore allora torneremo dove meritiamo. Altrimenti non ci sarà più nulla da fare. L’istruttoria definitiva al 19 luglio certifica che possiamo ottenere la fideiussione perciò siamo in regola e a oggi il bilancio della Casertana è in attivo”.