Da Sessa Aurunca a Tokyo. Oltre 10.000 chilometri dividono la cittadina aurunca dalla città del Sol Levante che dal prossimo 23 luglio ospiterà le Olimpiadi che inizialmente erano previste per il 2020. Le due città sono unite dal sessano Aristide Guerriero, preparatore atletico che alle prossime Olimpiadi guiderà la nazionale brasiliana femminile di rugby a 7. Un avvenimento importante per l’eccellenza sessana che ha già calcato questo palcoscenico nel 2016 con le Olimpiadi di Rio de Janeiro, stavolta la nazionale verdeoro, che è risalita nel ranking mondiale all’undicesimo posto, tenterà l’assalto ad una storica medaglia. Il preparatore atletico casertano racconta le sue sensazioni a pochi giorni dall’inizio della manifestazione: “Sarà la seconda volta alle Olimpiadi, un altro ciclo di 7 anni di lavoro dal 2014. L’anno in più ha cambiato le dinamiche a livello internazionale, bisogna essere pronti ad adattarsi sempre. Rimanere in isolamento chiusi in stanza per 7 giorni è uno scenario che dobbiamo affrontare, con relativa influenza sulla performance. La nostra preparazione è cominciata nel 2019, con l’arrivo della pandemia abbiamo dovuto allenarci in una bolla continua, lontano da tutto e da tutti e con restrizioni di contatto. Le atlete sono state in lockdown per più di tre mesi, siamo ritornati agli allenamenti e competizioni progressivamente anche per ridurre il numero di infortuni.”
Effetto Covid. La pandemia ha ritardato di un anno l’evento a cinque cerchi e ha influenzato, non poco, la preparazione atletica: “Abbiamo avuto la possibilità di partecipare a due tornei internazionali (Dubai e Usa), al ritorno abbiamo effettuato i test fisici, nutrizionali e medici di routine e abbiamo iniziato a vivere in un bolla da 4 settimane, con un tampone ogni 7 giorni. Purtroppo in Brasile il Covid ha colpito duro e ancora influenza molte dinamiche della vita quotidiana. Abbiamo interrotto gli allenamenti tutti insieme per tre mesi, ma le atlete si sono allenate separatamente, saranno delle Olimpiadi con molte restrizioni. Noi partiremo con quindici giorni d’anticipo per Tokyo per finalizzare la nostra preparazione a Nagato, effettueremo un tampone ogni 24h, con isolamento e movimenti tracciati attraverso un app.”
Le Olimpiadi. Ogni singola atleta sogna, un giorno, di partecipare alle Olimpiadi e, perché no, di portare a casa un metallo prezioso: “Credo che le Olimpiadi rappresentino l’apice di una intera carriera, sono l’evento che incarna i valori dello sport all’ennesima potenza. La possibilità di misurarsi con i migliori al mondo è una emozione che ti avvolge, senti la competizione nell’aria, ogni cosa è fatta in funzione delle Olimpiadi. Nel mio caso rappresentano un modo per ringraziare la famiglia, l’amore e gli amici che mi hanno supportato nel tempo. Nessuno arriva all’apice da solo.”
Culture diverse. Dall’Italia fino al Brasile passando per la Nuova Zelanda nel corso della sua carriera da professionista, ognuno un modo differente di conoscere lo sport: “Ogni competizione, ogni paese ti da la possibilità di conoscere realtà diverse, persone eccezionali. Più viaggi e più conosci te stesso, credo che noi rappresentiamo le persone e i luoghi che incontriamo nella nostra vita. La Nuova Zelanda è stata una tappa fondamentale della mia vita e la cultura Maori mi ha dato molto, il Brasile dall’altro lato mi ha mostrato come con poco si può essere soddisfatti, e a livello sportivo ottenere risultati con poche risorse.”
Ritorno a casa. Spesso le eccellenza italiane sono costrette ad emigrare all’estero, magari in cerca di nuovi stimoli fuori dal Belpaese, ma casa è sempre casa: “L’Italia è un sogno…e il futuro ci propone sempre qualcosa di nuovo. Poter rappresentare il proprio paese e vestire i colori della Nazionale Italiana sarebbe un grande orgoglio, chissà, magari a prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024….”
Alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 la nazionale brasiliana di rugby a 7 avrà sicuramente tanti tifosi in più, gli abitanti di Sessa Aurunca faranno il tifoso per il loro “Guerriero” giramondo che, appena può, torna nella propria città per rivivere i propri affetti. Boa Sorte Aristide, がんばろう!