Una lunga intervista del presidente del Real Aversa Guglielmo Pellegrino ha suscitato l’attenzione di migliaia di tifosi. Martedì sera in diretta sulla pagina ufficiale del club e anche sulla nostra, il massimo dirigente ha toccato vari temi ripercorrendo le tappe che hanno portato alla salvezza rivolgendo anche uno sguardo al futuro
IMPRESA CHE VIENE DA LONTANO. “Era un campionato tutto nuovo per noi perché fino allo scorso anno eravamo in Promozione. Sapevamo che sarebbe stato un anno difficile e che ci saremmo dovuti salvare confrontandoci con grandi piazze. Però ho sempre creduto nei miei ragazzi, giovani, talentuosi e con grande voglia di mettersi in mostra. Perciò non parlerei di impresa perché io conoscevo i valori umani e tecnici dei singoli e sapevo quello che avrebbero potuto dare. Anche nei momenti complicati non ho mai smesso di incitare la squadra credendo nell’obiettivo da raggiungere. I fatti dicono che sui vari Messina, Chianese, Ziello, Papa, Capone, Gallo e tanti altri ci avevo visto giusto. Così come per mister De Stefano che ha fatto la sua parte dimostrando di essere un allenatore di categoria. Siamo rimasti uniti nei momenti difficili evitando di mettere in piazze quelle che erano le problematiche del momento. Abbiamo pensato a lavorare recuperando il terreno perduto. Senza dimenticare che anche al cospetto di squadre costruite per vincere non si è mai sfigurato. Anzi ricordo il 2-0 al Casarano costruito per vincere che ha confermato la bontà del nostro progetto”.
FUTURO TECNICO. “Devo ringraziare ogni singolo calciatore e componente dello staff tecnico. Hanno dato tutto onorando al meglio la maglia che rappresentavano. In questo momento non ho parlato ancora con nessuno, ma tutti conoscono dove lavoro e non ho problemi a incontrare le persone. Quest’anno abbiamo iniziato a gettare le basi per il futuro perché non avevamo niente e da zero siamo stati bravi ad ottenere la salvezza in un campionato così difficile come la D. Sinceramente spero di non perdere nessun calciatore, ma sicuramente arriveranno proposte anche da categoria superiore. Io dico pensateci attentamente perché qui da noi avreste l’occasione di consacrarvi giocando in una piazza che vi ama e che vi apprezza. Chi ti vuole bene ti segue e devono aver piacere a restare qui con noi”.
SERIE D E NON SOLO. “Saremo sicuramente ai nastri di partenza della prossima serie D. Per me questo club vale più del Real Madrid. fa parte di me e spero che diventi presto un affare di famiglia.
Rappresenteremo degnamente Aversa in un campionato nazionale, ma continuo a dire che questo progetto calcistico sta proseguendo secondo quanto previsto e il passo successivo sarà stabilizzarci in D. Nel 2021-20221 non dovremo soffrire come quest’anno e le mie aspettative sono di un centro classifica a salire. Senza fretta o proclami dettati da facili entusiasmi, il traguardo da centrare è il professionismo da qui a tot anni”.
IL SINDACO SCENDE IN CAMPO. “Lo aspettiamo giovedì per un’amichevole di fine stagione. Ci siamo confrontati, abbiamo parlato e secondo me insieme possiamo toglierci belle soddisfazioni. Se lui ci sta vicino, se investe nella squadra della sua città, ha molto da guadagnare. Rappresenta la nostra comunità, è il primo cittadino e spero possa stare sempre al nostro fianco”.
LA FORZA DEI TIFOSI. “Sono convinto che tutto l’agro aversano può essere un punto di riferimento per il calcio locale. Dopo il Napoli potremmo esserci noi e perciò il mio sogno è quello di consolidarci sul territorio coinvolgendo anche tutte le altre realtà limitrofe. Il tutto con l’aiuto e il calore dei nostri tifosi che sono essenziali nel calcio. Loro ci sono sempre stati, non hanno mai smesso di seguire il calcio in città, al di là del nome del club. Storicamente si muovevano in massa con mille persone in trasferta in Eccellenza. Parliamo di trent’anni fa ma sono numeri che fanno capire la passione che c’è in città. Dunque insieme a loro vogliamo toglierci quelle soddisfazioni che tutta la città merita facendo diventare Aversa centro di gravità del calcio di una vasta zona come l’agro”.