GLADIATOR, CONVINZIONE NEI PROPRI MEZZI. Neroazzurri rigenerati dalla cura Martino, la solidità e l’unione del gruppo alla base della striscia positiva



Davide Cassaro del Gladiator

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Fino a qualche mese fa era impensabile immaginare che il Gladiator potesse assoggettare il fortino della terza in classifica. Una squadra troppo vulnerabile perdeva punti a destra ed a manca, tornando spesso con le ossa rotte sia dalle trasferte sardo-laziali che tra le mura amiche. Alessio Martino si è trovato questo quadro davanti il 19 febbraio, giorno in cui è stato scelto da Mattia e Salvatore Aveta per rialzare le sorti del club sammaritano. L’impatto non è stato di quelli da mettere nel cassetto dei ricordi. La figuraccia storica contro gli acerrimi rivali storici del Latina per 0-6 è stato il peggior inizio dell’avventura dell’allenatore di San Prisco che, però, da allora si è messo al lavoro ed ha imposto ai giocatori di non lamentarsi di fronte alle difficoltà. Di sconfitte ne sono susseguite, ma da quel pareggio al 90′ ad Arzachena a firma di Andrea Di Pietro, il Gladiator ha cambiato volto ed ha messo in evidenza una crescita continua e costante che le sta per garantire la permanenza.

L’UNIONE. Con le poche ma efficaci risorse economiche messe a disposizione, il trainer ha avuto carta bianca nella scelta degli innesti che potessero dargli una mano. Tutti si sono rivelati mosse azzeccate, nello spogliatoio come in campo, in proporzione diverso l’uno dall’altro. I membri dello staff tecnico, Cassaro, Caruso, Mazzotta ma anche chi ha avuto meno spazio come Cataruozzolo, Novello, Gubellini si sono intrecciati alla perfezione con la vecchia guardia, aumentando giorno per giorno l’affiatamento e divenendo un gruppo. L’unione è uno degli aspetti che sta consentendo agli Audaci di accarezzare l’idea della salvezza, obiettivo che per alcuni tratti della stagione era altamente in bilico.  Da qui passa la striscia di 7 risultati utili con 15 punti in un mese e mezzo, di 3 vittorie consecutive, di 19 punti totali in 14 gare (nella prima parte di stagione 14 punti in 17 gare). Il Gladiator è una Squadra e lo dimostra su ogni campo in cui gioca. Domenica l’emblema del cambiamento, con la vittoria più prestigiosa della stagione ad Artena che certifica come la squadra non abbia paura di subire contraccolpi, anzi reagisce e porta a casa il risultato.



SOLIDI E COMPATTI. L’unione ma non solo. Del Sorbo & soci sono diventati solidi, compatti: tutti danno l’anima per uscire dal campo con la maglietta sporca di sudore. Difensivamente Davide Cassaro ha dato quella sicurezza in più che è mancata in passato, formando un reparto quasi invalicabile con Dembel Sall, Maurizio Maraucci e Marco Ciampi. Scorbutico, duro agonisticamente e di grande temperamento, con quel suo sguardo che fa paura agli attaccanti al sol guardarlo, il centrale palermitano di 38 anni è divenuto un punto di riferimento per tutti: una sorta di allenatore in campo che si fa sentire nei momenti positivi e negativi. Ma del resto c’è un motivo se Martino ha fatto carte false per portarlo all’ombra dell’Anfiteatro, nonostante fosse capitano del Rende. Ma non solo innesti, il volto nuovo del Gladiator passa dalla convinzione nei propri mezzi che risalta in ogni calciatore. Un percorso mentale in cui l’allenatore è riuscito alla perfezione. Lo disse dopo la sconfitta contro l’Afragolese: “Farò di tutto per far alzare la testa ai miei calciatori”. Tre mesi dopo il Gladiator ha la testa orgogliosamente alta e vince.


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