Con due sconfitte consecutive sul groppone, la Juve cerca una vera impresa nella bolgia canturina del Pianella contro una delle formazione più forti e quadrate di tutta la Lega A. Ci vorrà una prestazione stile Siena per riuscire a giocarsela fino in fondo al cospetto della Bennet dell´ex Trinchieri, autore (insieme a Bruno Arrigoni) di questa nuova ascesa della compagine brianzola. Costruita bene, solida in tutti i reparti, con una vasta gamma di soluzioni tecniche e tattiche, oltre ad una `garra´ (come piace definirla il coach milanese) fuori dal comune: Cantù è, giustamente, considerata una delle tre potenze della pallacanestro italiana e lo splendido cammino in Eurolega lo testimonia. I canturini sono reduci dalla sconfitta, all´overtime, col Fenerbahce al termine di una sfida spettacolare e giocata con personalità su uno dei parquet più caldi d´Europa. Un biglietto da visita che dice tutto sulla forza della Bennet. Ma come si
presenta la Juve a questa improba trasferta? La palla termina nelle mani di coach Pino Sacripanti che tiene alta la guardia e non vuole recitare il ruolo di agnello sacrificale.«Siamo un mosaico ben costruito ma se manca qualche pezzettino andiamo in affanno, soprattutto sul lavoro della settimana. Siamo reduci da un periodo difficile ma ci stiamo riprendendo. Ora come ora ci manca tanto Stipanovic, ma ci manca anche il contributo di Rose. Abbiamo bisogno di tutti per potere giocare la nostra pallacanestro. Le due sconfitte ci dispiacciono molto, è una magra consolazione restare sempre in partita, dobbiamo tornare a vincere».Canturino, per 9 anni coach della prima squadra, una vita passata la. E´ una sfida particolare dal punto di vista personale…«Sarei bugiardo se dicessi il contrario: non è mai una partita normale, suscita tante emozioni e sentimenti. Cantù è casa mia, è la mia vita, lì conosco tutti, ma ormai ci sto facendo l´abitudine
visto che, da cinque anni, sono lontano da casa».Tanta emozione prima, ma poi si penserà solo a battere una squadra veramente forte…«Sicuro, Cantù ha dimostrato di essere di un livello superiore; ha regalato prove di forza disarmante (specie con Avellino). Sono tanti, ci sono giocatori di grande spessore allenati da un bravo allenatore come Trinchieri. In più sono insieme da due anni e migliorano la chimica portando avanti i concetti di sempre».Quanto conta il fattore Pianella?«Conta sicuramente: il pubblico ti travolge, ti trascina e ti dà una pazzesca energia e la toglie agli avversari».Cosa si aspetta dalla Juve?«Stiamo lavorando tanto e con sacrificio, peccato per gli infortuni che hanno arrestato la nostra crescita. La squadra ha già dimostrato di poter vincere contro chiunque. In questo momento tutti devono fare qualcosa in più: Rose ci deve dare dei punti, ma non è lui il problema quando ci mancano i punti perchè dobbiamo riuscire a trovare soluzioni alternative con gli altri esterni».