FRANCAVILLA SUL SINNI – Una rarità in un oceano di cambiamenti continui e non sempre motivati. Dal 2006 Ranko Lazic ha messo piede a Francavilla sul Sinni e da allora non se n’è più andato. Ben quindici anni di vita e quindici stagioni di calcio che sono state vissute come un legame viscerale tra il trainer proveniente dalla Serbia e la piazza sinnica. E se ci sono anche stati distacchi, come in una grande famiglia, il rapporto è sempre rientrato ed ha permesso di sedersi a fine stagione tutti allo stesso tavolo. Ranko è giunto sulle rive del Sinni al secondo di sedici anni consecutivi in Serie D, in cui il team si è sempre salvato od anche ripescato, come è successo la scorsa stagione in seguito alla cristallizzazione della classifica a causa del Covid-19. Spauracchio che vuole evitare, a partire dalla sfida salvezza di domenica alle 16 al “Bisceglia” contro il Real Aversa.
IL MENTORE DEL POLLINO. Dalla prima squadra fino al settore giovanile, l’allenatore funge anche da responsabile dei tanti bambini e ragazzi che sognano di indossare un giorno la maglia di una squadra di Serie D. Il Francavilla sul Sinni è una certezza ai piedi del Parco Regionale del Pollino che non è nulla scontata, considerando che si tratta di un paesino di poco più di 4 abitanti, ma la famiglia Cupparo non si è mai persa d’animo ed ogni anno, con tanti sacrifici, mantiene alta la bandiera rossoblu in giro per l’Italia. Lazic è il loro punto di riferimento, lo stratega tecnico-tattico a cui hanno affidato le chiavi calcistiche della città della Basilicata e di cui si fidano ciecamente. Ed insieme all’allenatore anche calciatori come Bojan Aleksic e Nicholas Nicolao sono entrati in pianta stabile nella rosa rossoblu, totalizzando entrambi 100 presenze.
LE 500 PANCHINE. Un rapporto che si basa sul grande rispetto e su un feeling a cui basta uno sguardo. Fondamenta di un’avventura che lo scorso 1 aprile, in occasione della sfida vinta per 3-0 contro la Puteolana 1902 al “Nunzio Fittipaldi”, ha raggiunto il traguardo delle 500 panchine per l’allenatore che confida: “500 panchine…sono tante (ci riflette su ndr). Non me l’aspettavo, sono momenti a cui una persona non pensa. A sorpresa la dirigenza ha preparato una maglietta e me l’ha donata. Brava la società a sopportarmi per quindici anni, perché sono pochi gli allenatori che restano così a lungo nella stessa squadra. Anni fa ho sposato il progetto della famiglia Cupparo, abbiamo vissuto momenti difficili come quest’anno ma mi hanno sempre concesso la loro fiducia”.
IL LEGAME. L’allenatore riserva grandi parole d’elogio alla proprietà e ad una città che lo ha designato suo cittadino acquisito. E lui ha risposto ottenendo salvezze e facendo crescere diversi ragazzi che hanno spiccato il volo verso il professionismo: “Grazie alla famiglia Cupparo ed a Francavilla. Anche se in varie occasioni ho pensato di dimettermi, mi sono stati vicini. Il rapporto con il paesino e gli abitanti è una cosa unica, ripeto, non si spiega. Indossando la maglietta, le responsabilità ogni anno aumentano ma tutti mi sono sempre vicini. Per me Francavilla è tutto, è la mia Serie A. Forse un domani non faremo questa categoria, sperando che sia superiore come ci abbiamo provato anche in passato. Ma sicuramente retrocedere dopo il traguardo delle 500 sarebbe un dolore troppo grande“.
COME FERGUSON. Spesso avvicinato ad una gloria come Alex Ferguson in virtù dei suoi ventisette anni al Manchester United, Ranko Lazic sorride ma si tiene stretto il suo amore a tinte rossoblu: “Non scherziamo, paragoni troppi diversi. Lui è il numero uno al mondo, ventisette anni nella stessa società è tantissimo. Io nei Dilettanti, in Serie D, la nostra Serie A. Ho dato tutto a loro, non ho mai cambiato maglietta e loro non hanno mai deciso di troncare il rapporto. Ogni giorno vado fiero ed orgoglioso della mia storia con il Francavilla“.