PIEDIMONTE MATESE – Grande entusiasmo in casa Matese dopo l’exploit di domenica ai danni della Cynthialbalonga. I lupi scenderanno di nuovo in campo domani alle ore 15,00 in casa della Vastese per disputare il turno infrasettimanale alla ricerca del quindicesimo risultato utile consecutivo. Molto soddisfatto anche il presidente della compagine matesina Luigi Rega che ospite alla trasmissione “Tutti pazzi per il calcio minore” ha analizzato la straordinaria stagione del suo Matese. Nel crazy stage condotto da Domenico Vastante e targato Sportcasertano.it, il patron biancoverde si è lasciato andare ad una lunga intervista.
L’ORGOGLIO. Rega manifesta tutto il suo entusiasmo per la vittoria di domenica e per il quinto posto: “Ringrazio la testata che da importanza e lustro a tutte le compagini casertane. Siamo contentissimi di quello che stiamo facendo, non posso non fare i complimenti alla squadra, ai calciatori, allo staff tecnico e soprattutto all’allenatore Corrado Urbano per il cammino della prima squadra. Ci troviamo in una posizione che mai avremmo pensato di raggiungere soprattutto dopo le numerose sconfitte che avevamo incassato nella prima parte di campionato. Ora non nascondo che ci stiamo divertendo, se Masotta avesse segnato ad un metro dalla linea di porta contro il Campobasso ci saremmo divertiti ancora di più ma va bene così. Quello che stiamo facendo è sensazionale, l’ambiente, la città sta rispondendo, anche se a distanza, in maniera davvero entusiasta e ciò ci riempie il cuore di gioia in un momento così difficile”.
LA CONSAPEVOLZZA. Rega sottolinea come il Ferrante sia diventato un fortino e come la squadra abbia consapevolezza dei propri mezzi: “Sono di quella categoria di persone che pensa che giocare bene al calcio vuol dire avere più occasioni dell’avversario e concederne meno, abbiamo giocato meglio dell’Albalonga e non abbiamo concesso nulla se non l’occasione di D’Agostino. Abbiamo meritato la vittoria come a Castellalto contro il Castelnuovo Vomano. Credo che ormai la squadra non sia più una sorpresa, nelle ultime quindici partite abbiamo fatto solo tre punti in meno del Campobasso che ha una media punti impressionante, una partita si può vincere anche per caso ma un ruolino di marcia come il nostro dimostra il valore della squadra, il lavoro dell’allenatore, il gruppo che si è creato e il modo di giocare. Spesso si dice il Matese sia una squadra catenacciara e che non giochi bene, se questi sono risultati va bene così, per me una squadra che crea e non concede è una squadra che gioca bene”.
LA FIDUCIA AD URBANO. Rega spiega il perchè la società non abbia mai messo in discussione Corrado Urbano nemmeno dopo le sconfitte di inizio stagione: “Non è stata una decisione solo mia ma di tutta la società quella di confermare mister Urbano, lo abbiamo visto lavorare, un tecnico e un professionista incredibile che credo meriti altri palcoscenici rispetto alla serie D che non lo gratifica come allenatore. È naturale che si fanno ragionamenti dopo tante sconfitte, dopo un’analisi generale sull’allenatore e sulla rosa abbiamo deciso che il tecnico non era da cambiare per l’impegno profuso, la capacità, l’intelligenza che metteva in atto in ogni partita, abbiamo deciso di modificare la rosa sotto le indicazioni del ds e del tecnico e abbiamo avuto ragione perchè poi Urbano ha fatto 14 risultati utili consecutivi. Nel girone di ritorno abbiamo giocato nove partite e subito un goal, Urbano c’era e c’è adesso, ciò vuol dire che il problema non era l’allenatore, per quanto mi riguarda io firmerei con Urbano un contratto fino a fine carriera, ma non la sua, la mia da presidente”
LA SUGGESTIONE. Il presidente riconosce la qualità del girone F ma ammette che gli sarebbe piaciuto anche cimentarsi con altre squadre magari in un altro girone: “Il nostro girone ha un tasso tecnico elevato, un agonismo leggermente inferiore a qualche girone del Sud Italia, ma è fatto da società serie, per bene, siamo sempre stati trattati con i guanti bianchi ed abbiamo cercato di ricambiare, da questo punto di vista siamo molto contenti del girone in cui siamo capitati. Personalmente avevo un altro sogno, il girone H ma non per presunzione, ma dopo anni in cui ci è sempre stato detto che le nostre vittorie nel calcio molisano erano frutto di una competitività bassa, mi sarebbe piaciuto cimentarmi nel girone più difficile in assoluto in modo tale da poterci salvare lì e smentire quello che si dice sul calcio molisano, nel nostro girone nei primi sette posti ci sono tre molisane, Campobasso, Matese e il Vastogirardi”.
IL PERCORSO CALCISTICO. Rega ripercorre le tappe del proprio percorso calcistico: “Personalmente ho cercato sempre di giocare a calcio anche quando frequentavo i Salesiani anche se non ho lasciato nessuna traccia in quanto ero abbastanza scarso ma da sempre sono stato un appassionato di calcio e avendo studiato anche economia con una passione per l’organizzazione aziendale in generale, ho avuto sempre il sogno di creare una società calcistica già da diversi anni, ho iniziato nel mio paese di mille abitanti, Ilano, poi al Comprensorio Vairano dove abbiamo vinto due campionati uno dietro l’altro, promozione e eccellenza, e poi con gli amici di una vita, il nostro dg Carlo Loffreda abbiamo deciso di cimentarci nel campionato di serie d ed avere un bacino di utenza che sia a livello degli altri. Adesso il Matese ha un bacino di cinquanta mila persone che sono coinvolte che è paragonabile a città di altro spessore che giocano la D. Andare in d e rappresentare un paesino piccolo vuol dire fare tantissimi sacrifici economici che non garantiscono una stabilità, noi al di la del presidente vogliamo che il Matese sia una società autonoma per quanto più possibile partecipata dalle autorità limitrofe, un progetto che possa resistere nel tempo e superare anche gli attuali dirigenti, diventare qualcosa di astratto e allo stesso tempo di tutti”
LA CARICA DEI TIFOSI. Il patron ribadisce il proprio rammarico per una stagione straordinaria ma orfana del pubblico: “I tifosi ci mancano molto, la tifoseria del Matese una delle più calde io sono sicuro che l’anno prossimo se dovessimo giocare a porte aperte, nello stesso girone F, avremmo uno degli stadi più caldi, nelle nostre zone di periferia non cosi vicini a centri abitati la partita di calcio diventa un appuntamento domenicale importante, e quindi si riversa una grande passione e spirito di appartenenza. Avendo i nostri tifosi sul campo recupereremo sicuramente qualche punto, quest’anno abbiamo e hanno sofferto tanto, non è colpa della società ma di un virus che sta attanagliando le nostre vite e facendo milioni di morti nel mondo e e noi siamo gli ultimi che possiamo lamentarci, soprattutto nel momento in cui riusciamo trasmettere le gare in diretta. Bisogna avere pazienza e ripartire a settembre con la parete del Matese Stadium piena di ultras”
LA VETTA. Il presidente biancoverde dice la sua sulla papabile vincitrice del campionato: “Personalmente vedo il Campobasso la netta favorita per la Lega Pro, me lo auguro con tutto il cuore, io sono comunque residente a Venfaro, abito in Molise, il calcio molisano e la regione ci hanno dato tanto la possibilità di fare la D che non avremmo avuto se non fossimo stati altrove. Mi auguro che il Campobasso che è una grande pizza possa tornare in C e far salire il livello del nostro calcio. Il Notaresco è un avversaria temibile, molto forte con un attacco micidiale , un esterno fortissimo Marchionni, cercheremo di fare questo favore quando verranno da noi, dando la possibilità ai cugini lupi dell’altro lato del Molise di andare avanti e di procedere alla vittoria del campionato, credo che lo meritino anche visto che sono primi dalla seconda giornata, visto che alla prima cera il Matese.”
LA REAZIONE DOPO L’ANDATA. “Dopo l’andata promisi ai tifosi che avremo presentato per il ritorno una formazione che non avrebbe sfigurato e per me così è stato, contro di noi ha avuto solo una grossa occasione, li abbiamo costretti nella loro metà campo e giocato con loro alla pari. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di realizzare una rosa che se la potesse giocare dopo la figuraccia dell’andata, questo ci dimostra che siamo cresciuti, abbiamo lavorato bene, abbiamo si pagato lo scotto del noviziato in d ma abbiamo appreso in fretta e ci siamo allineate alle altre squadre del girone”
L’OBIETTIVO. Il presidente chiarisce ancora una volta gli obiettivi della società, nonostante il quinto posto: “Sarò ripetitivo ma lo dirò fino alla noia, l’obiettivo è la salvezza, quando ci salveremo l’obiettivo sarà fare più punti possibili, credo che servano 42 43 punti per non finire nei play-out visto il valore delle squadre che ci sono dietro. Senza citare Castelfidardo e Vastogirardi che devono recuperare le loro partite, ci sono squadre come Recanatese, Pineto, create per vincere, il Fiuggi, l’Aprilia, la Vastese che è una squadra storica del calcio abruzzese, tutte squadre di valore e ben attrezzate. Fin quando non li raggiungiamo parliamo solo di salvezza, dovessimo raggiungerla il primo passibile è logico che l’obiettivo va di partita in partita e sarà quello di realizzare quanti più punti possibili, dovessimo arrivare in zona play-off sarebbe qualcosa di più che incredibile, nessuno avrebbe scommesso un centesimo dopo 3 punti in 8 gare. Al momento pensiamo ad una partita alla volta, la Vastese sarà un avversario ostico, ha un campo naturale che ci creerà problemi e di sicuro non sarà la squadra che abbiamo incontrato all’andata perchè grazie alla sapienza del loro staff hanno modificato la rosa e sono ora tutta un’altra squadra”.
LA PROGRAMMAZIONE. Rega ha le idee molto chiare anche per un futuro più che roseo per il suo Matese e pensa che entro qualche anno la squadra possa ambire al professionismo: :“Io credo di si, con la giusta crescita il Matese ha questa possibilità, già per l’anno prossimo abbiamo previsto pesanti investimenti per quanto riguarda la comunicazione e il settore giovanile dove interverremo in modo importante per alzarne il livello, credo che siano le basi per programmare un arrivo nei professionisti in maniera importante. Bisogna arrivarci per restarci e non fare la comparsa con dieci punti e tornare in d, già è difficile arrivarci, se ci si arriva bisogna rimanerci. Deve crescere tutto l’apparato Matese per arrivare in C, dal modo di gestire il magazzino alla selezione dei ragazzi nel settore giovanile fino al modo di porsi del presidente, bisogna che tutti facciano questo step, servirà qualche anno, non giorni, qualche anno e poi potremmo tentare il salto, sarà importante che il Ferrante o il Matese Stadium sia idoneo per fare la serie C, perchè andare in un altro stadio per giocare la Lega Pro credo non sia una cosa vantaggiosa nè per noi nè per il territorio”.