AVERSA – Sono passati già 5 mesi dal polemico match d’andata tra Taranto e Real Aversa che terminò sul risultato di 2-1 per i padroni di casa. A far parlare furono però le vicende extra-campo, con i normanni che lamentarono una presunta irregolarità in termini di misure da gioco del campo neutro in cui si disputò la partita, lo stadio “T. Miani” di Ginosa.
Il match di ritorno, al “Bisceglia”, si preannuncia una sfida scoppiettante tra un Real Aversa affamato di punti per sgattaiolare fuori dalla zona play-out il prima possibile, ed un Taranto schiacciasassi che vuole chiudere i conti e tornare nel mondo del professionismo approfittando degli scivoloni delle dirette avversarie, non impeccabili nelle ultime uscite.
COME È CAMBIATO IL TARANTO. Squadra che vince non si cambia? Sbagliato, si rinforza. Dalla sfida del 20 dicembre il Taranto ha cambiato modulo (mai stato una costante per Laterza) e titolari. Tra i pali Ciezkowski ha scalzato Sposito; in difesa il partente Caldore è stato sostituito dal giovane Ferrara; a centrocampo l’innesto della star di questa Serie D, il centrocampista ex Serie A Tissone e l’argentino Rizzo hanno aumentato a dismisura il valore rossoblù nello zona nevralgica nel campo; in attacco la ciliegina sulla torta con l’acquisto, al posto di Abayan passato al Gravina, del bomber Dìaz, che in 13 partite ha già timbrato 5 volte il cartellino.
In definitiva, se prima battere il Taranto era difficile, ora sembrerebbe essere un’impresa titanica. Le armi a disposizione del Real Aversa? Il rientro al fortino “Bisceglia” e la spavalderia di chi non ha nulla da perdere e giocherà il match a viso aperto. D’altronde l’unica sconfitta in trasferta collezionata fin qui dal Taranto è stata quella in terra campana contro il Sorrento, chissà che la statistica non ci metta il suo zampino…