RECANATI – È stato un Matese stoico quello andato in scena a Recanati mercoledì pomeriggio. In doppio svantaggio, i ragazzi del tecnico Urbano hanno saputo reagire trovando il gol del 2-2 al 94′ con il Tanque Galesio su un campo molto ostile. Il pari in extremis non ha messo in luce solo la capacità realizzativa di un attaccante prolifico come l’argentino, il gol in zona Cesarini è lo specchio di questo Matese, grinta, coraggio, carattere ma soprattutto la consapevolezza di essere inferiori a nessuno. Se dietro un buon gruppo c’è un buon allenatore, dietro una buona squadra c’è sempre una società forte, compatta, con le idee chiare, come quelle che fin da subito ha avuto il suo Presidente, Luigi Rega.
Grande attaccamento alla città ed alla causa matesina è ciò che contraddistingue il patron biancoverde che subito dopo il pari per celebrare il risultato ha citato il Padre della terra marchigiana, Giacomo Leopardi e gli ultimi versi di una delle liriche più famose del poeta italiano, “L’infinito“, accompagnando i versi con uno scorcio della città:
Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Fino all’ infinito💛💚
Anche il Presidente, come il poeta, guarda all’infinito come un nuovo mondo oltre la siepe che cresceva sul colle e che impediva la vista del paesaggio più lontano. Che sia di buon auspicio per il futuro del Matese in vista anche della difficilissima sfida di domani contro la capolista Campobasso? Poesia e Calcio si mescolano in uno sfondo comune: il desiderio di spingersi sempre oltre, di cercare nuove aspirazioni e raggiungere nuovi traguardi.
In vista della partitissima di domani, Rega mette in guardia la capolista e spera che il Matese metta da parte gli errori dell’andata: “Qualunque cosa ci troveremo di fronte sarà comunque fatta di carne ed ossa. Prepararsi alla battaglia!
A viso aperto, senza pensieri, senza paura. Fino alla fine”