La nostra redazione ha intervistato il presidente del Mondragone Fabio Del Prete affrontando il tema della possibile ripartenza dell’Eccellenza come campionato di interesse nazionale.
Qual è la posizione del Mondragone su un eventuale ritorno in campo?
“Come società siamo favorevoli alla ripartenza dell’Eccellenza, a patto che vengano garantite tutte le condizioni di sicurezza. E’ necessario capire prima di tutto quale sarà il format, chi dovrà occuparsi dei tamponi, delle sanificazioni, ma soprattutto di chi sarà la responsabilità civile e penale nel caso dovessero verificarsi eventi avversi. Sono sorte difficoltà in Serie A, figuriamoci se non possano esserci imprevisti nei dilettanti. Sicurezza e serenità dovranno essere alla base delle decisioni che si andranno a prendere. Il calcio è un divertimento e tale deve rimanere. Se la Federazione ci viene incontro con delle convenzioni allora se ne potrà discutere tranquillamente”.
Quanto il fattore economico ha inciso o potrà incidere sulla decisione di rinunciare di molte società?
“E’ un momento particolare per tutti ed è fondamentale aiutarsi l’un l’altro. A livello economico il settore sport ha incassato un brutto colpo e per tante associazioni sportive è dura andare avanti. Affrontare ulteriori spese in questo periodo storico per i club non sarebbe sostenibile. Molti sponsor inoltre non possono più supportare le società e questo ha comportato un’importante perdita di risorse”.
Quali le motivazioni che vi spingono a voler tornare in campo?
“La nostra è una squadra giovane che vuole ripartire per crescere, non perché abbia l’ambizione di vincere il campionato. Per noi il calcio è unione e divertimento. Sicuramente ritornare a giocare la domenica rappresenterebbe un momento di svago e significherebbe vedere la luce in fondo al tunnel. Al momento però ci troviamo in una situazione di difficoltà con i contagi in aumento e quindi pretendiamo che le modalità con cui si vuole ripartire debbano essere specificate in maniera chiara. Bisogna stare molto attenti”.
Avete già idea della formula con cui si ripartirà?
“Da quanto abbiamo appreso sembra che il nuovo format sia sempre basato su girone d’andata e ritorno con le società che logicamente daranno la loro adesione. A questo si aggiunge il blocco delle retrocessioni perché la Promozione e gli altri campionati sono stati sospesi. Non si sarebbe potuto fare altrimenti. Questo potrebbe essere un punto di partenza per cercare di andare avanti, ma le incognite sono tante”.
Siete favorevoli alla riapertura degli stadi per i soli vaccinati?
“Questo sarà un altro dei passi da compiere quando tutta questa situazione rientrerà. Siamo contro la discriminazione che vorrebbe l’apertura delle strutture sportive ai soli vaccinati perché tutti a nostro avviso dovranno avere la possibilità di ritornare a vedere una partita di calcio. Logicamente sempre rispettando le norme di distanziamento e di sicurezza. I vaccinati sono ancora pochi e pensare di aprire gli stadi solo a questa categoria sarebbe un po’ un controsenso”.