Una dinastia incredibile, quella con maggiore fascino in tutta la storia del basket di Terra di Lavoro. Altre famiglie casertane hanno dato tantissimo a questo sport: dai Piccolo, passando per i Simeoli, ma quella dei Gentile ha raccolto maggiori successi e scavato un solco con le altre. Una dinastia che continua e che scrive altre pagine meravigliose. Una storia affascinante che, domenica, ha toccato il suo apice. Quattro in campo, due ‘face to face’ da avversari. Se un ‘padre vs figlio’ si era visto in passato tra i Meneghin, una sfida tra ‘fratelli’ era abbastanza inedita. Da un lato la Junior di Stefano, dall’altro la Benetton di Alessandro. Divisi da tre anni: uno gioca col 6, l’altro col 15 (il 5 resta del padre). Alessandro con gli occhi di tutti addosso visto il talento straripante, Stefano che lavora sodo per guadagnarsi spazi e considerazione anche in A. Stefano che sorprende tutti e gioca la sua migliore partita nel massimo campionato: partendo dal quintetto base, gioca 32 minuti, fa 23 punti (4/6 da 2, 4/6 da 3, 3/4 ai liberi), smazza due assist e scrive 23 in valutazione. Alessandro ancora in quintetto, gioca 30 minuti e fa 19 punti (5/6 da 2, 1/2 da 3, 6/6 ai liberi), cattura 4 rimbalzi, scrive 23 in valutazione ma, soprattutto, inchioda la stoppata decisiva che regala i due punti a Treviso. Duello supremo, meraviglioso, fantastico.
Dal Piemonte scendiamo in terra di Puglia dove, al Pala Pentassuglia di Brindisi, Nando guidava Veroli per la seconda volta e sfidava… addirittura il Professore Marcelletti. Una sfida nella sfida, l’allievo contro il maestro, in un intreccio affascinante come solo il basket sa regalare. A sorridere è stato Nandokan (punteggio finale di 84:107) che gioisce per il secondo successo consecutivo da quando ha preso il posto di Demis Cavina. Una vittoria per ridare fiato alle speranze ciociare e per continuare a costruire la risalita verso posizioni di classifica maggiormente consone per il roster allestito da Zeppieri.
E, non per importanza sia chiaro, a chiudere il cerchio ci ha pensato Imma (canotta numero 18 forse per Oscar?). Attualmente in forza al Le Mura Lucca, ha centrato un successo pesante contro la matricola Alcamo (del play casertano Anna Caliendo e l’ex Pantere Claudia Gattini). Imma c’ha messo tantissimo del suo nel successo 61:44. Partita dalla panchina, ha spezzato in due la gara con la sua intelligenza tecnica. E’ rimasta in campo ben 31 minuti realizzando 11 punti con 1/2 da 2, 3/7 da 3, catturando la bellezza di 9 rimbalzi (lei che è una regista, ovviamente), piazzando una stoppata, 4 recuperi, 4 assist per un 21 di valutazione. Una domenica da incorciare per la dinastia casertana.