SANTA MARIA CAPUA VETERE – In certi casi la fotografia, un singolo ma fondamentale aspetto comunicativo, fa tutta la differenza del mondo e, da sola, conferma quel chiacchiericcio che da giorni s’incunea nei vicoletti della Santa Maria Capua Vetere calcistica. Lo scatto ‘incriminato’ è quello che ritrae il presidente Giacomo De Felice con il nuovo vecchio allenatore Nello Di Costanzo, all’interno del suo ufficio lavorativo di Piazza San Pietro, in occasione dell’ufficialità della nuova investitura. Una fotografia semplice, con i crismi del distanziamento sociale ma senza mascherina (così come hanno sussurrato alcune persone, attente alle rigide norme anti Covid-19), che taglia in maniera netta il filo conduttore con il passato.
IN PASSATO. Sin dall’unione delle forze tra la famiglia Aveta, nelle persone di Salvatore e Mattia, e l’imprenditore sammaritano, i compiti sono stati divisi secondo accordi accettati dai suddetti, dopo settimane di incontri e colloqui. Dall’inizio, nel giugno 2018, la programmazione tecnica è stata, infatti, di esclusiva competenza della famiglia di origini porticesi. Staff tecnico e calciatori, quindi, venivano scelti in particolare da Mattia Aveta che, di volta in volta, figurava come massima carica societaria nelle fotografie di ufficializzazione con i nuovi membri dello staff, i nuovi acquisti e le conferme.
LE RIUNIONI. Una consuetudine dal giugno 2018 fino al 9 febbraio 2021, quando per la prima volta il presidente Giacomo De Felice ha ‘spodestato’ l’Aveta figlio nello scatto d’ufficialità di Nello Di Costanzo. Ciò non è frutto del caso, ma di un processo che sta avvenendo all’interno del club sammaritano e che conferma un cambio di gerarchia all’interno del Gladiator. Nelle ultime riunioni intercorse tra De Felice ed Aveta padre, l’imprenditore sammaritano ha fatto capire chiaramente che la situazione di classifica a dir poco precaria non è minimamente concepibile per un sodalizio che ha speso fior di quattrini per la gestione della stagione attuale e, soprattutto, è alquanto deleterio il braccio di ferro tra società e tifoseria. Ragion per cui De Felice si è impuntato nella scelta dell’allenatore che è ricaduta sulla gloria sammaritana, tanto invocata dalla piazza.
CAMBIO DI GERARCHIA. Secondo quanto si vocifera nelle piazze sammaritane, la famiglia Aveta avrebbe fatto un passo indietro, confermando quel cambio di gerarchia a livello decisionale di cui si parla in queste ore. Non si tratta di un abbandono della nave, ma di una decisione presa di comune accordo per far sbollire le tensioni e verificare, tra qualche mese, se ci sono ancora i presupposti per proseguire la propria avventura all’ombra dell’Anfiteatro. Non dimenticando che la famiglia Aveta detiene la maggioranza societaria e quindi, per il momento, ha maggiore potere sulla carta sul titolo. Ribadiamo, per il momento. Dall’altra parte De Felice, a guida di una cordata, avrebbe già palesato la sua disponibilità a fare calcio da solo. Ma questa è una valutazione per cui intercorre ancora un po’ di tempo.
LE CONSEGUENZE. L’indizio della fotografia succitata è il tassello che chiude il puzzle e segna un avvicendamento. Il primo tassello ufficiale, dopo che già l’acquisto di Gianmarco Tedesco è stato imposto dall’imprenditore sammaritano. Lo stesso De Felice ha raddoppiato gli sforzi sul campo, presenziando alle sedute. Ma come in ogni ‘cambio di regime’, già se ne intravedono le conseguenze, con la squadra che, per la prima volta in stagione, inizia il programma settimanale di allenamenti al “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere e non sul consueto manto in sintetico del “Benedetta Ferone” di Casolla, di proprietà Aveta (come riflettono i malpensanti, sarà un caso?). Argomenti di cui si parla insistentemente in città e che accompagneranno la ‘sistemata’ del team attraverso la collocazione di nuovi equilibri.
Ebbene sì, tutto questo si cela dietro una semplice fotografia.