SANTA MARIA CAPUA VETERE – Gli americani preparano lo sbarco in Serie D. Dopo il precursore Matt Rizzetta che ha deciso di investire nel Campobasso nel girone F, il Corriere dello Sport lancia in orbita una notizia che potrebbe cambiare il futuro del calcio dilettantistico. Secondo la rinomata testata giornalistica nazionale, esistono dei fondi di investimento milionari americani, con sedi dislocate tra New York e Miami, che sono interessati ad investire in nove club di Serie D. In particolare è stato posto sotto la lente d’ingrandimento il nome del Gladiator, il club di Santa Maria Capua Vetere che è ritenuto molto appetibile. Oltre ai neroazzurri, l’interesse è vivo per Real Giulianova, Latina, Acr Messina, Ostiamare, Sanremese, Sorrento, Taranto e Trastevere.
IL PIANO DI INVESTIMENTO. Ma non solo Serie D. Gli americani hanno in mente un piano di investimento nel mondo del calcio ben più ampio e che riguarderebbe anche a Pescara e Reggina in Serie B, Bisceglie, Catanzaro, Cavese, Foggia, Lecco, Sambenedettese e Vibonese in Serie C e Lugano e Chiasso in Svizzera. A determinare l’interesse sarebbe stata un attenta indagine di marketing che avrebbe analizzato forza del brand, legame con la città, potenzialità di crescita e collocazione territoriale.
IL CONTATTO. Da rumors delle ultime ore, pare che i fondi d’investimento, con sede a Wall Street, abbiano già avuto un iniziale contatto con il Gladiator, con la trattativa che è alla prima fase di valutazione. Prendendo in considerazione le parole del Corriere dello Sport, “gli emissari si sarebbero già fatti vivi con le società sopracitate ma che le attuali proprietà avrebbero fornito scarna documentazione di fatto rallentando una eventuale trattativa“. Fatto sta che sono pronti ad investire fino a 10 milioni di dollari per entrare nei club. Per quanto concerne il loro ingresso a Santa Maria Capua Vetere, va evidenziato che la famiglia Aveta e De Felice garantiscono da tre anni a questa parte stabilità al team neroazzurro (come non si vedeva da tempo), ma è chiaro che la capacità economica dei fondi americani potrebbe spingere il Gladiator verso scenari inaspettati.