FRATTAMAGGIORE – La decisione più dura per un calciatore nell’ultimo giorno dell’anno più tragico dal dopo-guerra. Claudio Costanzo, il capitano della Frattese, dà l’addio al calcio giocato il 31 dicembre 2020, ponendo fine ad una carriera che lo ha visto scendere in campo in tutte le categorie dalla Serie B all’Eccellenza, dimostrando in qualsiasi piazza la sua classe cristallina e l’enorme serietà. Non è un addio come lui avrebbe voluto, infatti nel post che ha pubblicato su facebook, il centrocampista classe ’85 ha fatto percepire lo scarso feeling con la società attuale, presieduta da Adamo Guarino. Un tassello che è stato decisivo per la scelta del trentacinquenne di Frattamaggiore che, forse, avrebbe potuto continuare ancora se ci fosse stata maggiore considerazione, come si evidenzia nel suo messaggio.
LA CARRIERA. La parola fine arriva dopo oltre trent’anni vissuti su un campo di calcio. Dai primi calci all’Oasi Club di Fratta all’acquisto da parte della Sampdoria, con cui svolge il settore giovanile. Dai blucerchiati si trasferisce all’Ascoli che all’epoca, stagione 2004-2005, annoverava gente del calibro di Christian Bucchi e Francesco Modesto. Il 28 novembre 2004 esordisce a diciannove anni in Serie B con il Picchio allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste contro la Triestina: in rete Godeas e Modesto appunto nell’1-1 finale. Lui subentra al 67′ al posto dell’ex Napoli Marco Capparella e da allora colleziona quattro presenze tra i cadetti. L’anno dopo va in C1 con il Chieti, poi vince la C2 con la Cisco Roma e torna in C1. Cinque anni nella quarta serie professionistica con Cisco ancora, Viterbese ed Isola Liri, poi Vigor Trani e dal 2013-2014 inizia il suo percorso alla Frattese, club della sua città natale, con cui ha vissuto otto stagioni tra Serie D ed Eccellenza, sempre con la fascia di capitano al braccio. Fino ad oggi, quando Claudio ha deciso di dire basta per i sempre più pressanti motivi lavorativi (è uno stimato avvocato) e rendere ancor più amaro questo 2020. Buona fortuna capitano.
IL POST SU FACEBOOK
Ho voluto che questo terribile 2020 finisse per me così, con una decisione che per quanto presa a malincuore risulta tuttavia altrettanto doverosa: la decisione di smettere con il calcio giocato.
Sono tante le ragioni che mi hanno portato a questa scelta anomala nei tempi e nelle modalità, non per ultima la mai sbocciata stima reciproca con l’attuale società, che pur senza farmi mancare niente non ha mai dimostrato di tenere al sottoscritto.
Sicuramente decisiva è stata la presente situazione di estrema precarietà che unitamente ai sempre più pressanti impegni lavorativi non mi permettono più di garantire a quella che è stata, è, e resterà la mia più grande passione, l’ impegno e la dedizione che merita.
Lo devo a me stesso, alla mia famiglia, a tutti gli splendidi tifosi che mi sono stati vicini in questi anni alla Frattese.
Speravo in un finale diverso, ma nel calcio così come nella vita non sempre le cose vanno come le avevi sperate e programmate.
Il calcio mi ha regalato tantissime gioie ed altrettanti dolori, ma smetto senza reali rimpianti;
Dagli anni della giovinezza di Genova, spensierati e ricchi di ambizioni, a quelli di Frattamaggiore più disincantati ma altrettanto felici, ho vissuto momenti indimenticabili che custodirò per sempre nel mio cuore.
Vorrei poter abbracciare e ringraziare tutte le persone che ho incontrato durante questo meraviglioso viaggio durato 30 anni partito dai campi polverosi dell’ Oasis Club; tante, tantissime persone ho conosciuto lungo il mio percorso, con le quali ho potuto confrontarmi, cercando di imparare qualcosa da ognuna di esse; non sempre ci sono riuscito ma ho avuto il merito di essermi fatto conoscere per quello che reputo di essere, un ragazzo educato con pochi pregi e molti difetti. Mi sono scontrato con parecchi compagni, avversari, mister e presidenti e sono sicuro che mi mancherà anche tutto questo.
Un ringraziamento speciale però vorrei dedicarlo a tutti i tifosi della mia amata Frattese, mi avete amato e coccolato e supportato e perché no, sopportato nei momenti in cui non riuscivo ad essere brillante come un tempo. L’ omaggio che mi avete dedicato fuori al club nerostellato è motivo per me di grande orgoglio. Spero solo che comprendiate la mia scelta.
I valori che questo sport mi ha insegnato, il sacrificio, la disciplina, il rispetto, la lealtà sono tra le colonne portanti della mia vita; valori che spero di riuscire a trasmettere anche ai miei figli.