RABBIA CASERTANA. Guidi perde le staffe: “Un uomo di me**a il dirigente della Viterbese che ha messo in pericolo la salute dei calciatori”



Federico Guidi

CASERTA – L’allenatore dei falchetti Federico Guidi mette da parte il suo classico aplomb e perde completamente le staffe: “Qui non ha più senso parlare di calcio. Ho ascoltato delle parole pessime, che hanno anteposto gli interessi personali al bene comune e alla salute. Il momento è difficile per tutti. Sentir dire da un dirigente della Viterbese: non siamo noi a dover scegliere se giocare o no. In quelle parole esiste l’uomo che lo riempie, che non è uomo. La Viterbese è andata a Vibo Valentia a giocare, è scoppiato un focolaio, il presidente della Vibonese è anche finito all’ospedale. Nonostante ci fosse passata la Viterbese ha voluto giocare perché era una partita importante per la salvezza. Quando si antepone la salute dei propri giocatori, della propria famiglia, a questi, lo devo dire, devo essere scurrile si è un uomo di me**a. Tre giocatori nostri sono scesi in campo che stavano male. E la Lega chi ha tutelato? Nessuno, nessuno (sbattendo le mani sul tavolo ed urlando ancor più forte ndr). E il presidente dell’altra squadra è andato via, con che coraggio è andato via”.

Che segnale ha dato il calcio italiano in tutto il mondo? Vedere una partita nove contro undici, quando c’erano tutte le condizioni per rinviarla, quando siamo una gara in meno solo noi e il Bisceglie, non c’era nessun problema. Una mano sulla coscienza avrebbero dovuto mettersela. Traete voi le conclusioni sul nostro calcio e sul nostro paese.  



Quando il focolaio ti scoppia a dicembre, dopo che hai già giocato 13 partite, è fisiologico che ci siano degli infortuni gravi e delle squalifiche. Allora per noi era disponibile Matarese, con il crociato rotto, o Bordin, con la frattura. E nonostante tutto fosse tutto certificato, infortuni e quant’altro, non hanno battuto ciglio. Con la speranza che ai ragazzi della Viterbese, non succeda qualcosa anche a loro. Noi tra tre giorni, gli stessi di oggi, ci facciamo la trasferta a Castellammare. Rientrerà Konate dalla squalifica, saremo in dieci. 

L’aspetto che mi ha dato più fastidio è l’ostinazione di voler giocare una partita, mettendo a repentaglio la salute di tutti. Nel momento in cui mi dici che ci sei passato, che hai vissuto una situazione simile, perché tra Vibonese e Viterbese ci sono stati contagiati, significa che metti davanti alla salute altri interessi. Consapevole che puoi creare danno alla comunità, significa non avere rispetto per il prossimo. 

Voglio comunque ringraziare i ragazzi che sono scesi in campo con tutte le problematiche della settimana e le incertezze dello spogliatoio. Se avessi potuto li avrei abbracciati uno per uno, sono stati monumentali e sono orgoglioso di essere il loro allenatore”. 


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