Se il finale con Nardò sembrava aver dato ragione a quella frangia del tifo che si era distaccata dalla squadra che annaspava in Serie B, la notizia dei 50 sostenitori giunti nella città di Romeo e Giulietta a sostegno della JuveCaserta al suo ritorno in A2 è davvero qualcosa di importante. Purtroppo questa sarà l’unica cosa positiva della serata bianconera, con la squadra di coach Gentile che viene annichilita 85-64 dalla Tezenis Verona di coach Dalmonte. Tra l’altro tale sconfitta avviene per la truppa scaligera in assenza di Kenny Hasbrouck che, dopo un contrasto di gioco nel primo quarto esce per infortunio. A farne le veci sarà Love, che con una serata balistica assurda da 21 punti (9/10) con 6 rimbalzi e altrettanti assist, ispira la vittoria dei gialloblu, in discussione solo nei primi 10 minuti, nei quali la Juve fa necessità virtù con Turel e Paci.
Allen è un fattore solo a tratti, tra qualche persa di troppo, Giuri nel primo tempo non incide e se non arrivano punti neanche da Cusin, l’imbarcata è presto detta. Verona potrebbe già dilagare prima dell’intervallo, ma le schiacciate sbagliate permettono ai bianconeri di restare a contatto (44-36), solo che di fatto la gara finisce qui. Il terzo quarto di Caserta è orribile, tra palle perse su ogni dove, sterilità offensiva e punteggio che si muove solo a tratti dalla lunetta, ma dopo un 16-2 mortifero griffato dai ‘fallo e canestro’ di Udom e dalle triple di Severini. Con i buoi che sono già ampiamente scappati dalla stalla, Giuri e Paci (migliore dei suoi) provano a imbastire un tentativo di rimonta, che però non si concretizza mai pienamente perché Candussi, Poletti e Rosselli chiudono la contesa con ampio margine, per un lungo garbage time che si protrae fino all’85-64 finale. Male la difesa, male a rimbalzo, ma soprattutto la transizione. Fosforo in cabina di regia serve come il pane a questa squadra, che nel primo quarto si è retta sulle letture dal post alto di Paci e Cusin che erano stati schierati insieme. Se è vero che alla Juve mancava Carlson, non è stato giusto l’approccio specie al secondo tempo, quando la squadra è sembrata scollata e incapace di reagire comunque ai colpi di una delle corazzate del girone. Serve ripartire e serve una reazione immediata, già domenica prossima contro Roseto, che ha perso all’esordio casalingo, pur vendendo cara la pelle, contro l’altra corazzata Udine (74-87).