Dunque, presentiamo le nostre riflessioni pregara, sulla prossima avversaria dei quarti di finale LNP Coppa Italia serie B 2019.
Chiariamo, però, subito una cosa: NON farò pronostici!
Questa breve sintesi, è solo il punto di partenza per analisi più elaborate (e tecniche) che faranno gli “Addetti ai lavori”: coach, giocatori e staff. I riferimenti sono visibili nella foto dei commenti. Non esitate a chiedere se alcuni punti non vi paiono chiari.
Detto ciò, interpretiamo qualche dato…
Cominciamo coi tiri, ‘dal campo’ (esclusi i liberi): c’è differenza tra punti segnati e n° complessivi di tiri. La Rekico Caffè tira di più di Caserta, ma è meno precisa: i campani viaggiano col 47%, i romagnoli col 40%. Sostanzialmente identici i canestri subiti.
L’attacco dei bianconeri, poi, offre un altro spunto: per ogni tiro che, mediamente esegue a gara, incassa un premio di 1,1 punti.
E non è tutto: dal saldo algebrico tra punti fatti/subiti, lo @Sporting club Juve archivia un bottino di 273p.ti, nelle 23 gare disputate. Significa che, ad ogni gara, segna quasi 12 punti in più della squadra avversaria, mentre Faenza ne ottiene poco più di 5.
Penalità, assist, valutazione Lega, si commentano da sole.
Andiamo oltre: parliamo di difesa e rimbalzi.
Si tratta di due voci, PRIMARIE (concedeteci l’infelice accostamento), strettamente correlate, ma lo vedremo tra un po’; prima confrontiamo il fattore ‘palle’: il rapporto tra palloni persi e recuperati.
Sia Decò, che Raggisolaris, hanno il dato negativo, tuttavia…
Faenza perde 7 palloni a gara e Caserta solo 5,4. Ossia, due palloni in meno. E quindi? Quindi, in ragione di quel plus/minus di 6,6 (differ. canestri fatti/subiti fra le due squadre), Caserta gioca 2/3 possessi in più; molto probabilmente, in contropiede o sotto canestro.
Più avanti dimostreremo il perché di questa ipotesi.
Passiamo alle ‘carambole’ arpionate, sorvolando sui totali.
Osserviamo la voce, invece, da una prospettiva alternativa: confrontiamo le “situazioni a rimbalzo” tra i due club.
A tale scopo -grazie anche alle osservazioni dell’amico, e cofondatore, Oreste Merc- abbiamo determinato un parametro: “l’efficienza a rimbalzo”.
Il dato esprime la somma dei coefficienti di ‘situazioni a rimbalzo’ tra attacco e difesa. Il dato prodotto da Faenza (situaz.ni a rimb.zo attacco/difesa) è pressoché in equilibrio: 854su850, pari al 1,005.
Caserta, notoriamente meno presente a rimbalzo, sconta uno scarso 96. La squadra di Coach Oldoini concede -alle avversarie- in attacco circa il 75% (578 rimb.) mentre, in difesa, cede il 21% (211 rimb.).
Ed è così che si ottiene 96; attenzione, però, a trarre conclusioni affrettate. I valori assoluti penalizzano la JuveDecò, è vero. Tuttavia… tornando alla “stretta correlazione” tra difesa e rimbalzi…
Rispetto al match da giocare contro Faenza, ne consegue che…
L’arcigna difesa casertana esercita un’influenza, direttamente proporzionale, sulle ‘situazioni’ a rimbalzo e sull’efficacia per il risultato partita. Per meglio comprendere il concetto (che può confondere) occorre definire un ulteriore parametro: il fattore di “sbilanciamento situazioni a rimbalzo”, parametro utile ai fini della qualità di gioco. Il valore si ottiene dividendo il totale situazione rimbalzo offensive e difensive della squadra, e va contestualizzato perché è un dato empirico. Caserta, per es., esprime un coefficiente pari a 1,15; Faenza 1,005: un valore molto simile.
Tradotto, cosa significa? Ve lo spieghiamo immediatamente
Prima si scriveva: Caserta, coi suoi due/tre possessi in più, con ogni probabilità raggiunge questo vantaggio costruendo canestri che implicano una bassa probabilità di andare a rimbalzo.
Ergo: contropiede o gioco ‘verticalizzato’ col centro.
In sintesi: canestri ‘facili’. Quindi, questo ‘sbilanciamento’, in una squadra competitiva come Caserta, potrebbe significare che: a fronte di una minore presenza a rimbalzo (soprattutto offensiva), in termini assoluti, una difesa attenta ed aggressiva può ‘sporcare’, ad es., le linee di passaggio e/o, più in generale, rendere più difficile la via a canestro per l’avversario. Insomma, è una possibile arma trasversale.
In conclusione, l’asso nella manica casertano potrebbe proprio essere l’incidenza del coefficiente. Vale a dire: una difesa che tende ad essere proporzionale al totale situazioni a rimbalzo in difesa. Meglio si difende, più aumentano i tiri sbagliati e, quindi, i rimbalzi complessivi nella zona difensiva. Ecco una possibile chiave di lettura di questo parametro poco conosciuto.
Quanto a Faenza: occhio all’eccellente playmaker e all’atleticità dei suoi lunghi: molto ‘mobili’ e versatili. Forse difficili da contenere.
Pronostici, dicevamo, non ne facciamo. Caserta e Faenza hanno parecchie similitudini; non sono molti gli scarti a nostro favore.
E’ presumibile assistere ad un match punto a punto; in situazioni di questo tipo l’esperienza ci dice che, spesso, sono dei singoli episodi a definire l’esito della gara. L’incidenza del coefficiente, per dire, può essere uno di essi. Sappiamo anche che conta il c.d. ‘Fattore C’.
Auguriamoci, invece, che a contare NON sia il fattore arbitri!
Carmine Covino