I campionati non si vincono ad agosto e non si vincono grazie ai nomi. I campionati si vincono a maggio dell’anno successivo, conquistando un punto in più di tutti gli avversari. Si vince perché sul campo hai dimostrato di essere il più bravo, ma a volte non basta, serve anche un po’ di fortuna. E ieri sera la Casertana non è stata più brava del Rieti e non è stata nemmeno fortunata.
Ci si aspettava molto di più dai falchetti, soprattutto perché c’è un abisso dal punto di vista tecnico tra la rosa casertana e quella reatina. Una squadra costruita per vincere il campionato, la Casertana, contro un’altra, il Rieti, che dovrà lottare per mantenere la categoria. La partita è stata difficile, dura, non bella. Alcuni uomini chiave come Zito, Vacca e Floro Flores ancora in ritardo di preparazione non hanno apportato tutto il loro valore e peso alla causa rossoblu. La Casertana non è riuscita ad esprimere il proprio potenziale, forse è ancora presto, c’è bisogno ancora di tempo per avere la sintonia giusta tra i reparti, non c’è ancora un gioco armonico, però la sconfitta è figlia di errori difensivi e di una discutibile decisione arbitrale a pochi secondi dal termine.
Il troppo nervosismo sul rettangolo di gioco non ha di certo aiutato i falchetti. Forse la squadra ha sentito un po’ troppo la pressione e l’obbligo di vincere a tutti i costi. E’ tanta l’aspettativa creata attorno alla Casertana. E ciò potrebbe gravare negativamente. Il Rieti, poi, una delle matricole del girone, al cospetto della corazzata Casertana, seppur senza pubblico, ha quintuplicato le proprie energie fisiche e mentali così come spesso succede quando chi sulla carta parte sconfitto e riesce, poi, sorprendentemente, a sovvertire il pronostico.
Il vantaggio della Casertana è frutto di un errore del portiere Chastre. Il pari del Rieti, nel recupero della prima frazione di gioco, è un regalo di Blondett che in uno scontro aereo con l’ostico Todorov lo colpisce al volto costringendo l’arbitro ad assegnare il tiro dagli undici metri ed a cacciarlo dal rettangolo di gioco. L’ex calciatore di Catania e Cosenza già non piacque nella gara con la Cavese e ieri sera ha inciso negativamente sull’incontro. Anche se in dieci la Casertana non ha subito l’avversario ma non ha nemmeno messo in difficoltà il portiere Chastre. E neanche gli ingressi di Pasqualoni (bravo e sfortunato), Cigliano, Ferrara e Floro Flores hanno portato giovamento. Pasqualoni dopo diciassette minuti in uno scontro con Todorov (sempre lui) è costretto a lasciare il campo in barella, e pare che l’infortunio sia piuttosto serio. Floro Flores si fa notare per aver “rubato” un calcio di punizione allo specialista Pinna. Ma a mettere la firma sulla partita ci pensa il signor Santoro di Messina, l’arbitro. A gara finita fischia un rigore (il secondo) molto dubbio a favore dei padroni di casa per un fallo di Lorenzini (due gare e due rigori a suo carico) su Vasileiou. A nulla servono le vibranti proteste dei rossoblu. Il rigore è realizzato da Gallifuoco. Al triplice fischio dell’arbitro il giovane bulgaro Todorov (ancora una volta lui) va dalle parti della panchina rossoblu ad irridere gli affranti casertani scatenando la loro ira. “Benvenuti nell’inferno della Serie C” con queste parole Gaetano Fontana accolse calciatori come Russo, Vacca, D’Angelo, Castaldo e Floro Flores. Nessuno ti regala nulla e mai sottovalutare l’avversario. Ed allora testa bassa e pedalare, il campionato è ancora lungo, “i conti li faremo alla fine”.