Dividendi positivi, altro passo avanti rispetto a Lecce ma un problema, un intoppo che mina la pace all’interno del gruppo. La Juve che torna dalla splendida e tranquilla Porto Sant’Elpidio conferma tanti aspetti positivi e continua a prendere forma. Due sconfitte in due partite eppure la Juve deve essere soddisfatta per quanto proposto in terra di Marche: contro due avversari di caratura superiore, di un’altra fascia ovvero due formazioni candidate ad entrare nei playoff, la banda di Sacripanti ha tenuto bene il campo dimostrando quello che è chiaro sin d’ora: levatevi dalla testa di vedere questa squadra morta e seppellita. Questa Juve non muore mai, lotta su tutti i palloni come se fossero quelli della vita, non si fa abbattere nonostante i tremendi parziali che, sistematicamente, riesce ad incassare. E’ una Caserta che gioca con la spada sguainata e lascia il fioretto agli altri. Non saranno belli da vedere esteticamente parlando, non saranno la quinta essenza della bellezza agonistica, ma questi sono dei veri gladiatori. Gente che è a Caserta per fare bene, ben consapevole della durezza del campionato e conscia che deve fare quadrato per superare gli ostacoli che la Lega A offre. Ma questi ragazzi lo sanno ed anche a Porto Sant’Elpidio hanno dimostrato di potersela giocare, col cuore, col coraggio, con gli attributi. Inutile parlare dei singoli perchè chi ha fatto benissimo con Montegranaro, è stato meno reattivo contro Pesaro. E viceversa. Un breve commento su quanto successo al 25′ della sfida contro i calzaturieri: McNeal, marcato duro da Maresca, non ha trovato niente di meglio da fare che allungare troppo le mani. Intervento di Righetti in aiuto del compagno, altri spintoni generali. Sacripanti interviene per tranquillizare tutti, Drucker ci capisce poco e fa una corsa verso il capannello incriminato: fuori i due coach, McNeal e Righetti. Volendo ci sta. Non ci sta il gesto decisamente poco sportivo di Ruini che, mentre Collins era in aria per tirare, allunga la mano in zone basse e, gia’ che si trova, allunga anche il piedino: chi ha giocato almeno una volta a basket sa fin troppo bene che sono gesti altamente ingiustificabili. Chi conosce Andre Collins sa che è un tipo tranquillo che non ha mai perso la calma in campo; stavolta l’ex Ferrara non ha gradito (anche perchè siamo in precampionato occorre ricordarlo) ed ha spintonato Ruini: espulso anche lui. Volendo trovare un aspetto positivo, questa squadra ha ulteriormente dimostrato che non ci sta a farsi mettere i piedi in faccia da nessuno. Passiamo, invece, alla dolente nota e riguarda Aaron Doornekamp: si pensava che la scelta di non schierarlo dipendesse dal jet lag, invece il canadese non ha ancora recuperato a pieno dalla tremenda commozione cerebrale accusata durante i Giochi Panamericani di Mar del Plata. Probabilmente il fighter con la foglia d’acero sul petto deve sottoporsi ad ulteriori controlli prima di entrare in campo con il resto della squadra. Forse, ma è difficile ipotizzarlo, non è della contesa anche al torneo di Caserta. Bisogna valutare con scrupolosa attenzione la vicenda. Certi colpi alla testa vanno recuperati con estrema calma.