Ultimi novanta minuti di gioco e come spesso accade saranno decisivi per il raggiungimento di un obiettivo da parte della Casertana. Per il terzo anno di fila i falchetti chiuderanno la stagione regolare davanti il proprio pubblico. L’ultimo incontro di campionato non ha sempre portato bene ai rossoblù. Nel 2013-2014 ko in casa del Tuttocuoio e addio primo posto solitario con la conseguente partecipazione alla Supercoppa di Lega. L’anno dopo non bastò l’1-1 all’Arechi di Salerno per raggiungere i playoff persi per un solo punto. Nel 2015-2016 il 4-2 alla Paganese non fu sufficiente per arrivare terzi in classifica e giocare così il primo turno della post season in casa. Un anno fa 0-0 col Catania, risultato minimo per centrare almeno i playoff. Restando in ambito professionistico, nel ’91-’92 un colpo di testa di Manzo piegò il Bologna consentendo a quella Casertana di acciuffare lo spareggio salvezza (poi perso) contro il Taranto. L’anno dopo il Giarre travolse Monaco e compagni con un mortificante 5-1 estromettendola proprio dalla Coppa Italia maggiore (anche se a luglio il club sarebbe fallito non iscrivendosi). Annata ’96-’97 il 2-1 alla Juveterranova (Carosella e Massaro) evitò la retrocessione diretta (poi arrivata dopo i playout col Frosinone). Il 12 maggio del 2002 Luciano e Russo sbancarono Isernia regalando alla Casertana la salvezza nel girone G della serie D. Il 3-1 al Ceccano nel maggio ’98 consentì all’undici guidato da mister Gabriele di raggiungere almeno lo spareggio contro la Puteolana. E ancora, Eccellenza del 2006: un rigore di Carnevale stende il Quarto e Rinascita Falchi ai playoff contro il Succivo. Male invece il 4 maggio di due anni dopo ad Adrano. 3-2 per i padroni di casa che condannarono Polverino e compagni ai playout. Infine nel 2010 non bastò la vittoria a Benevento contro il Forza e Coraggio per agguantare il treno playoff perso per soli due punti.