Il successo della Casertana sulla Juve Stabia è stato applaudito anche da mister Gianni Sannazzaro. L’ex rossoblù era presente domenica in tribuna ed è intervenuto nel corso di ‘Alè Casertana’ per parlare del momento magico della squadra. “Al di là dell’aspetto emozionale – ha esordito l’attuale tecnico della Maddalonese – perché vincere al novantesimo ti dà qualcosa in più, ho visto una Casertana forte. Rispetto al match col Fondi quando non mi fece una grande impressione, domenica ho visto grandissima prova da parte di tutti, trame di gioco, solidità difensiva, idee e poi vedere in campo un ragazzo proveniente dalle giovanili come Santoro è bellissimo perché significa che si dà continuità ad un progetto che nel calcio è tutto. Lo conosco perché l’ho visto giocare un anno fa nel settore giovanile. Ha dimostrato grande personalità e a mio avviso ci sono buoni presupposti per una grande carriera. Deve crescere e se gli daranno l’opportunità di farlo lo vedremo ad altissimi livelli”.
Una vera e propria metamorfosi rispetto all’andata con i falchetti primi anche davanti a Lecce e Catania. Sannazzaro spiega il perché: “Merito dell’allenatore che ha saputo plasmare un gruppo eccezionale, molto unito e a questo punto vincente. Un merito importante l’ha avuto la società che ha fatto lavorare allenatore e squadra con tranquillità isolandola dal pessimismo che aleggiava al termine del girone di andata. In questi casi non è facile difendere la causa e il presidente e tutta la dirigenza credevano nel lavoro tecnico e oggi stanno raccogliendo i risultati che meritano”.
Poi una panoramica sul settore giovanile. “Da Roma in su le giovanili sono pieni di tanti calciatori campani. Ci vuole solo tanta passione e competenza per andare a scovare calciatori nostrani che possono tornare utili a club come la Casertana. L’unico scoglio è che in alcuni settori giovanili non c’è molta organizzazione ed è difficile far crescere i calciatori”.
Un casertano come lui ce ne sono pochi. Per la squadra della sua città in passato ha fatto scelte che altri non avrebbero fatto: “Dopo la mia militanza a Caserta qualcuno mi definisce ‘troppo casertano’. Ho accettato quella maglia anche in categorie inferiori pur avendo diverse richieste da altre categorie. Ma avere attestati di stima è una cosa bellissima e mi riempiono di orgoglio. Una soddisfazione maggiore rispetto a campionati maggiori in cui avrei potuto giocare”.