Il bilancio della due giorni salentina segna dividendi decisamente positivi per una Juve che ha giocato bene. Giusto per ribadirlo sempre, per quelli maggiormente duri di comprendonio, di questi tempi è assolutamente fuori luogo esaltarsi per una vittoria o deprimersi per una sconfitta. Di questi tempi, si comincia a fare sul serio il prossimo 9 ottobre nell’opening game contro Treviso, bisogna solo analizzare serenamente cosa offre la partita e lavorare sugli aspetti che hanno dato maggiori dubbi. Ed, in questo caso, la Juve resta ovviamente serena perchè, nonostante il fardello del doppio impegno concentrato in 24 ore, ha saputo esprimere sprazzi di buonissima pallacanestro. Ovviamente, e ci sarebbe da stupirsi del contrario, qualche balck out si è visto (il break preso da Brindisi di 18:0 lo testimonia), ma questa squadra ha le stimmate giuste per conquistare l’affamato e competente popolo bianconero. Una squadra dal cuore grande ed operaio, che non ha paura di fare a sportellate con chiunque osi passare in area. Una squadra che, nonostante qualche calo fisico evidente (e ci sta), riesce a sopperire con l’energia e la voglia di non mollare un centimetro. Lo vedi negli occhi anche di Rose che, nonostante un forte dolore all’alluce, ha chiesto di giocare anche la finalissima in condizioni menomate. Lo vedi negli occhi di Stipanovic che non è la quinta essenza della bellezza cestistica ma è uno che veramente merita un monumento per tutto quello che fa in campo. Parlare, comunque, di singoli non è il caso di questi tempi, bisogna eloggiare solo il gruppo per intero. Un gruppo che vede la crescita del giovane Dario Cefarelli che, in silenzio e lavorando sodo, si sta ritagliando un suo spazio. Insomma la Juve ha imboccato la strada buona.