Dopo le dichiarazioni di Antonio Caso apparse questa mattina sul quotidiano ‘Il Mattino’, è arrivata una piccata ed esaustiva replica del presidente onorario dell’Aversa Normanna Pasquale Corvino. “Io non sono abituato a chiamare i giornalisti ma rispondo a coloro che mi chiamano. Se a lui lo chiama solo qualcuno non è certo colpa mia. Non posso che rispondere ancora una volta alle dichiarazioni del signor Caso che ormai non ascolta più nessuno. Per avere rispetto o considerazione non certo bisogna essere soci ma basta un po’ di educazione e di intelligenza, cosa che distingue generalmente gli esseri umani dagli animali. Per cui non tutti riescono a capirlo. Per quanto riguarda la sua amicizia con Spezzaferri faccio presente che ormai lo conoscono tutti in Campania. E’ sempre quel cagnolino che scodinzola attorno al padrone di turno in attesa del biscottino, ipotizzando amicizia che in oltre quarant’anni di attività non è mai riuscito a costruire. Per quanto riguarda le altre piazze me ne si addicono alcune dove io non sono mai stato. Cinque anni presidente della Casertana con Giovanni Lombardi. Lui mi ha sempre rispettato e io ho sempre contraccambiato. Poi quando le quote di Lombardi passarono a Tilia, vista l’impossibilità di costruire qualcosa, tentati di acquistare la maggioranza delle quote. Eravamo d’accordo su tutto, mi lasciarono dal notaio da solo e non si presentò nessuno. Il giorno dopo lessi che erano state vendute ad un altro. Vuol dire che non era destino, ma in fin dei conti sono contento perché stanno in buone mani con D’Agostino e Martone vista anche la difficoltà a fare calcio in una città come Caserta che non è certo una alternativa all’Aversa. Per ciò che concerne i calciatori che lui ha portato, la massima espressione è la squadra juniores che è ultima in classifica e ha tutto uno staff che è andato via compreso un allenatore che si è dimesso perché oltre a non essere stato mai pagato subiva le scelte tecniche del signor Caso. Quello che poi Caso voleva fare con la prima squadra e che io non gli ho permesso di fare. Quei tre-quattro mesi di sua gestione, sacrificando una brava persona come Caruso, hanno creato un danno che oggi i ragazzi con grande sacrificio stanno cercando di risolvere. Ma del resto lo conoscono tutti, lui entra nelle scelte tecniche e usa uno schema nella scelta dei calciatori che non rispecchia il 4-4-2 bensì il 7-4-0. Eppure bastava che avesse investito appena un poco di ciò che ha incassato con sponsorizzazioni amicizie o altro per fare in modo che la juniores avesse quanto meno un massaggiatore. Relativamente alle contestazioni io non conosco i tifosi se non quattro-cinque di loro e non ho mai visto né sentito contestazioni nei riguardi di Spezzaferri, ma sono le solite cose che lui mette in mezzo perché pensa di essere proprietario del 100% delle quote dell’Aversa. Per la questione delle quote dal notaio, ho già detto a Spezzaferri che in qualunque momento sono pronto e gliel’ho rinnovato ancora una volta domenica allo stadio. I calciatori hanno creato un bel gruppo da quando non c’è più lui e sono accompagnati da una persona che ha una grande capacità di aggregazione come Filosa che li ha isolati da tutto. Li ringrazio per quello che stanno facendo, al più presto andremo a cena insieme per distrarci e divertirci un po’. Relativamente a cosa voglio da lui, l’ho sempre dichiarato: voglio una distanza di cinque chilometri da lui e da chi non ha la capacità di rispettare prima le persone e poi chi a differenza sua che ci ha sempre guadagnato nel calcio, ha sempre investito. Visto che la mia presenza può essere secondo lui causa di contestazione da parte dei tifosi, vorrà dire che per evitargli l’imbarazzo io da oggi in poi non metterò più piede né ad Aversa nè agli allenamenti fino a quando ci sarà lui in modo che avrà la possibilità di poter stare più tranquillo. Purchè la finisca di calunniarmi perché come già gli ho detto molte volte non sono il soggetto adatto a cui lui può fare questo. Il confronto con me? Non capisco cosa intende. Fermo restando che lui non è il padrone e fermo restando che per me le persone sono tutte uguali e non ho mai fatto distinzioni, ma come potrei fare un confronto con una persona che considera l’Aversa una polpetta in un piatto e che avrei anche difficoltà a capire vista la sua rara espressione in italiano? Però la più bella frase è che lui è tifoso dell’Aversa. Essendo lui di Frattamaggiore è un po’ come dire che io sono tifoso della Frattese. Visto tutto questo, non ho nessuna intenzione più di rispondere a questo soggetto. La situazione è chiara, siamo alternativi. Andiamo avanti e se sono rose fioriranno”.