La morte di Mauro Maugeri ha scosso tutto il mondo della pallanuoto italiana e non. Un allenatore vincente, una persona perbene stimata da tutto l’ambiente. Orizzonte Catania, nazionale italiana e olandese le sue grandi soddisfazioni. Noi lo vogliamo ricordare attraverso le parole di Antonella Di Giacinto, una campionessa che in carriera è stata allenata due volte dal tecnico siciliano. Ricordi che riaffiorano da soli, raccontati con un velo di commozione e tristezza. “Ebbi la fortuna di lavorare con Mauro nel ’94-’95 all’Orizzonte Catania subito dopo i Mondiali di Roma. Entrammo subito in sintonia: era un mio tifoso, apprezzava il mio modo di giocare da uno e puntò molto su di me quell’anno nonostante alcuni pareri discordanti poiché all’epoca c’erano due straniere, mancine forti, ma lui volle me. Mi ammirava per come giocavo, per come mi impegnavo, sentivo la fiducia che aveva nei miei confronti. Giocare con un tecnico che ha fiducia in te ti dà una marcia in più. Questa fiducia l’ha sempre avuta e riconosciuta e nel ’98 stavo per firmare nuovamente all’Orizzonte ma con una corte serrata alla fine riuscì a portarmi con lui alla Mediterraneo. E anche in quella occasione fu una stagione esaltante. Perdemmo la finale contro l’Orizzonte pur avendolo battuto in campionato. Fu bella e intensa l’avventura in Coppa Campioni con l’Orizzonte e nonostante la sconfitta fu una grande esperienza”.
Ma Maugeri non era solo un allenatore di pallanuoto, era molto di più: “Un uomo innamorato della pallanuoto che non allenava per vivere ma coltivava la sua passione. Si è sempre impegnato con grande dedizione, ogni allenamento studiato nei minimi dettagli, meticoloso, curava i dettagli, sempre il primo ad arrivare ed ultimo ad andarsene. Si confrontava con noi atlete, cosa che non era e non è da tutti. Una bella persona sempre allegra, molto ironica, un grande motivatore. Si è messo in discussione per l’amore della pallanuoto trasferendosi in Olanda e guidando la nazionale. Mi mancherà molto perché anche se non avevamo avuto modo di sentirci ultimamente, sapevo quanta stima e ammirazione avesse nei miei confronti e non lo dimenticherò per tutto ciò che mi ha trasmesso. Quando se ne vanno queste persone sportive nell’animo pensi sempre ai problemi di oggi, pensi che se ne vanno sempre i migliori. E’ stato l’allenatore che più si è battuto per avermi in squadra. Ciao Mauro, il tuo ricordo mi accompagnerà per sempre”.