MARCIANISE – Il panorama calcistico asiatico sta compiendo uno sviluppo che mai era avvenuto in passato. Seguendo le orme di paesi modernizzati come la Cina ed il Giappone, anche gli altri Stati stanno allargando i propri orizzonti, con l’intento di ottenere maggiore peso non solo a livello calcistico ma anche politico. Infatti, non bisogna sottovalutare l’importanza che il pallone a quadri bianconeri è riuscito a conquistarsi nel tempo, trasformandosi da semplice divertimento a strumento di legittimità mondiale, nonché catalizzatore mediatico.
L’ESPANSIONE DEL CALCIO IN ASIA. Rispetto al passato, quando i migliori talenti venivano scovati e trapiantati nelle leghe europee (su tutti Hidetoshi Nakata), da diverso tempo a questa parte sta avvenendo il viaggio contrario. Così come in Cina sono stati acquistati per fior e fior di dollari Tevez, Lavezzi, Oscar, Hulk e Pellè, anche le società di Paesi minori si stanno muovendo. Ma ovviamente in proporzioni completamente minori rispetto alla SuperLeague mandarina che tanti yuan (moneta cinese) ha immesso nel mercato occidentale.
L’INTERESSE. In questo programma di espansione si sta muovendo l’Indonesia, paese natale dell’ex presidente dell’Inter Erick Thoir, che ha messo nel mirino un talento di Terra di Lavoro. Nelle ultime ore, sirene di mercato si sono fatte sempre più insistenti per Pietro Famiano, esperto fantasista classe ’83 del Marcianise, club di Promozione, che è cresciuto nel settore giovanile della Juventus ed ha giocato tra Serie B, C e D con tante squadre tra cui Triestina, Gubbio, Nocerina e Giugliano. Secondo fonti attendibili sopraggiunte in redazione, l’ex capo della Federazione indonesiana ed ora influente dirigente Llano Mahardika avrebbe chiesto informazioni sul calciatore, nel tentativo di portarlo nel club per cui lavora: il Persipura Jayapura che milita nella Liga (massima divisione indonesiana).
IL CAPITANO. Il curriculum del calciatore dai piedi fatati non è passato inosservato e di fatti ha spinto Mahardika ad interessarsi. Una notizia che dimostra quanto Famiano abbia lasciato il segno nelle avventure passate e che di sicuro avrebbe potuto avere ben altra carriera, se qualche manovratore del calcio, ora radiato, non gli avesse tarpato le ali a diciotto anni (ma questa è un’altra storia). L’occasione lo stuzzica ma egli è contento di giocare a Marcianise, con la fascia di capitano ed il numero 10 sulle spalle, e non ha alcuna intenzione di abbandonare il progetto della rinascita che condurrà al ritorno nei palcoscenici che un team così blasonato merita.