Pasquale Corvino torna a parlare del suo addio all’Aversa Normanna in una lunga intervista concessaci in esclusiva. “Relativamente alle dichiarazioni da me effettuate mi sorprendo perché mi è stato mandata una mail e quello che io ho detto l’ho anche comunicato alla società via mail. Per cui non c’è niente di mancanza di rispetto o altro. Il presidente Spezzaferri con me è stato sempre molto gentile e cordiale, ma purtroppo attualmente e dopo questi tre mesi, bisogna prendere atto che ci sono diversità di vedute e che gli obiettivi sono cambiati e difficilmente oggi realizzabili. Quando io sono entrato prima come sponsor poi come collaboratore o altro pur non capendo che ruolo occupo, l’Aversa aveva organizzato la gestione di un campionato per la salvezza impostato sui giovani e gestito dal duo Spezzaferri-Caso. La mia entrata avrebbe dovuto portare come Spezzaferri era d’accordo a un cambio di programmi: cioè potenziare la rosa rendendola competitiva nei prossimi due anni. Mai ho scavalcato il mio ruolo, mai ho creato problemi a qualcuno all’interno della società ma sono rimasto sempre sulle mie posizioni di rispetto e di patti fatti a inizio campionato. L’organizzazione della società non è cambiata perché non è stata integrata con persone qualificate e pronte a iniziare un percorso vincente, bensì si è continuato a seguire il progetto antecedente al mio arrivo che non è assolutamente cambiato. Cioè scelte tecniche ben al di fuori di quella che è la meritocrazia sportiva o anche gestione di giovani calciatori ben diversi dal mio modo di vedere le cose e gestiti da chi ha una capacità in questo e in una storia non certo vincente negli ultimi anni. Per il terzo mese consecutivo mi arriva un’altra mail in cui mi si chiede il pagamento di sempre più persone che io non conosco neanche tipo l’allenatore che giustamente ha ringraziato Spezzaferri per essere stato ingaggiato e che non mi è stato neanche presentato bensì mi si chiede di pagarlo. A questo punto non ho capito se sono uno sponsor o una banca dove chiunque può mandare una richiesta ed essere soddisfatto.
Tutto questo non ha importanza se avesse un fine, ma purtroppo nella più elementare gestione amministrativa ci sono entrate e uscite: le uscite io le conosco perché so quanto ho investito fino ad oggi e quanto avrei dovuto investire ancora. Email delle entrate non le ho mai viste. A questo punto non so più se sono uno sponsor, un socio, una banca o un checiocavallo per cui è necessario prendere atto che anche se ho a che fare con brave persone non ci sono le condizioni per poter continuare perché io fui chiaro all’inizio: se non c’è un progetto da qui a due anni vincente io non avrei partecipato più. Purtroppo il presidente Spezzaferri ha fatto le sue scelte davanti a tante e tante dimostranze che io gli ho dimostrato ma la sua organizzazione attuale è chiara e precisa e porta sicuramente ad una gestione ben diversa da quella che io volevo fare. Gestita da persone non abituate a questo tipo di obiettivi. Questo è dimostrabile con il legame indissolubile che il duo Spezzaferri-Caso continua a gestire la società. Lo stesso Spezzaferri è stato corretto e mi ha anche proposto di entrare in società, ma la cosa cfedo che sia molto complicata perché antecedente ad ogni colloquio non accetterei neanche di sedermi al tavolo se nella società ci sono persone che svolgono ruoli importanti solo ed esclusivamente per motivi non calcistici.
Per cui mi dispiace se questo ha creato malumori ma nulla cambia rispetto a quello che è la mia stima nei riguardi del presidente Spezzaferri a cui sicuramente Aversa deve molto, ma se ritiene opportuno, possiamo chiarire in qualunque momento, specialmente in presenza del suo direttore sportivo, quali erano gli impegni, gli obiettivi e il percorso che avremmo dovuto fare. Siccome credo che è meglio che non lo facciamo, bisogna lasciarci da buoni amici e ognuno riprenda la propria strada. I calciatori sono liberi di restare, anzi mi farebbe piacere se restassero e non ci sarà mai da parte mia nessuna parola, atteggiamento sbagliato o azione nei confronti della società Aversa. Saranno loro a decidere e mi auguro che con la stessa libertà con cui sono venuti, la stessa libertà gli sia data per potersene andare. Cosa che molte volte nella società dell’Aversa non è successo. Nel qual caso la società o qualcuno ne pagherebbe le conseguenze. Tutto questo naturalmente è stato più volte scritto e mi sorprende che qualcuno si meravigli perché forse non legge le carte che gli arrivano. Faccio i miei più sentiti auguri al presidente, all’Aversa e ai suoi tifosi”.