MARCIANISE – Guidare da marcianisano la squadra della rinascita è un onore. Dopo un anno di buio in virtù della migrazione del titolo di Serie D a Santa Maria Capua Vetere, il Marcianise è rinato con quella intestazione Unione Sportiva che rievoca i fasti di un’epoca trascorsa e che vuole ripercorrere categorie superiori che devono essere conquistate con vittorie sul campo. Nel progetto nato in estate dalle ceneri del titolo della Real Maceratese, Ferdinando Di Benedetto è stato l’allenatore scelto dalla proprietà per guidare la società alla risalita. Ad un marcianisano è affidata una responsabilità e Di Benedetto è una persona che di responsabilità se ne è prese tante nella sua vita.
EMOZIONI. L’ex secondo di Massimo Porta al Giugliano in Serie C2 esprime le sue sensazioni sulla prima parte di stagione vissuta: “Ogni situazione che nasce da zero presenta le sue difficoltà. Vediamo dove il nostro potenziale ci può far arrivare, partendo dal presupposto che bisogna rispettare la storia calcistica di Marcianise, tra le società più blasonate nel girone. Sono onorato di essere stato scelto. Sono trent’anni che calco il Progreditur, ogni volta che entro è un’emozione. Quando devo guidare la squadra, le emozioni le tengo in disparte. Con determinazione bisogna dimostrare di essere all’altezza del progetto. Se non si ragiona in maniera corretta, se non si ragiona in maniera fredda, si corre il rischio di non essere all’altezza. Cerco di nascondere le mie emozioni, anche se il carico emozionale è abbastanza profondo”.
L’APPROCCIO. Quattro vittorie in cinque gare con l’unico passo falso in casa dell’Olimpia Casalnuovo spingono il team al secondo posto in classifica con dodici punti: “Devo essere sincero, non mi aspettavo un inizio del genere per tutto il discorso. Andiamo incontro alle gare senza sapere l’effettivo valore delle avversarie che a noi sono semisconosciute. Viviamo alla giornata, nel tentativo di programmare un futuro che possa essere luminoso. Ora siamo in un momento di rinascita. Con nuovi società ed impianto squadra, è difficile porsi degli obiettivi iniziali. Non è facile uscire ex novo, quindi gli obiettivi siamo pronti a porceli strada facendo. Vogliamo fare bella figura, rappresentando in modo degno il cacio a Marcianise”.
RICORDI CONTRASTANTI. Domattina alle 10.30 allo stadio “Comunale” di Curti, Di Benedetto affronta da ex l’Hermes Casagiove, compagine che ha guidato da febbraio a dicembre 2016, contribuendo in maniera determinante alla salvezza 2015-2016. Un’esperienza che gli ha regalato gioie e dolori: “All’Hermes ho vissuto due momenti contrastanti. Al primo anno ho conquistato la salvezza diretta. E’ stato per me un onore lavorare a Casagiove, rappresenta il miglior risultato della società giallorossa. E’ un orgoglio personale quello di aver fatto parte di questo risultato in Eccellenza. L’anno scorso, invece, ho vissuto un sentimento contrastante. Ci ho messo il cuore, poi purtroppo è stato interrotto il rapporto, senza capire le cause né da una parte né dall’altra. Mi è dispiaciuto ma non voglio colpevolizzare nessuno”.
LA CRESCITA. Nel Marcianise, oltre a lui ci sono altri tre calciatori che in passato hanno vestito la casacca giallorossa: Pietro Famiano, Marco Bouchoucha e Venturino Di Ronza. Un’avventura che è stata condotta a cento all’ora dall’allenatore, ritornato a guidare prime squadre, dopo numerosi anni vissuti ad insegnare calcio ai giovani della Terra di Lavoro: “Ricordo tutti i giorni in maniera positiva, sia della prima che della seconda stagione. Momenti che mi hanno aiutato a crescere, in termini di difficoltà, passione e sacrificio. Più che un momento, la partita più bella che mi è rimasta dentro è la trasferta a Santa Maria Capua Vetere. Esaltazione pura, si è visto un bel Casagiove che quel giorno, nonostante il pareggio, ha attestato un momento di crescita per l’ambiente”.
LA SFIDA DI DOMANI. In merito alla partita di domani, Ferdinando Di Benedetto non si fida della squadra che tanto è cambiata rispetto all’anno scorso: “Mi aspetto una partita difficile. Conosco il valore dei ragazzi, poiché il progetto giovani è conseguenza del lavoro dell’anno scorso. Ogni partita ha una sua difficoltà. L’Hermes ha segnato due goal alla Rinascita Vico e due goal al Puglianello, quindi dobbiamo essere attenti. Bisogna prenderla con tanta serietà, per rispettare i ragazzi che hanno uno spessore tecnico. Chi delle due avrà interpretato meglio la partita, uscirà vincitrice a fine partita”.