Certi amori non finiscono. Mi è venuta in mente questa frase di Antonello Venditti nel leggere le parole scritte da Gaetano Romano sul forum dei tifosi del Gladiator (http://usgladiator.forumcommunity.net ) . Parole di affetto verso una tifoseria ed una città che ha rilanciato colui che un collega definì il Cigno di Arzano, paragone con le dovute differenze con Marco Van Basten (il mio collega è ‘leggermente’ milanista). Affetto, amore ricambiato sempre e comunque, ma soprattutto incondizionatamente dai sammaritani nei confronti di Romano. A lui è legata la pagina più bella della storia del Gladiator, due promozioni consecutive dall’Eccellenza alla C2 in tre anni, un’infinità di gol mai banali frutto di chi aveva ed ha una classe innata, una confidenza particolare con la palla. Anni memorabili per tutti i sammaritani e tifosi nerazzurri, col Gladiator finalmente tra i ‘pro’, dopo 18 anni. Poi lo smacco, la vendita sottobanco di Romano, il fallimento del club, e negli anni della lenta risalita (che a tutt’oggi non c’è stata, ma che forse arriverà a breve) tante volte il nome di Gaetano è stato accostato di nuovo ai colori nerazzurri. Ma mai nulla di definito, con il bomber principe della storia nerazzurra che ha avuto sempre migliori offerte, ma che si è sempre interessato a quella che è stata per tre anni la SUA maglia. Quest’anno c’è mancato davvero poco, pochissimo. Questione di qualche migliaio di euro in meno e qualche anno in più rispetto al progetto della nuova società di patron Luce e del ds Simonetti. E molti in città ancora non si capacitano. Poi un timido accostamento ai ‘nemici’ della Casertana, poi l’approdo a Carano, prima per allenarsi, poi in squadra. Ufficialmente. Ora per uno scherzo beffardo del destino ci sarà il derby con gli aurunci proprio alla prima giornata di campionato nel girone ‘A’ di Eccellenza, proprio nel SUO stadio, il ‘Piccirillo’, di fornte al SUO pubblico. Qualcuno ha detto che non applaudirà, tanto è cocente la disdetta di non vederlo coi colori nerazzurri indosso. Molti, quasi tutti, saranno artefici di una standing ovation nei suoi confronti. Verso quel passato glorioso (recente, in fin dei conti) che Romano rappresenta e che fa brillare ancora gli occhi ai supporters nerazzurri. Certi amori non finiscono… anche se in questo caso NON “fanno dei giri immensi e poi ritornano”, anzi ritornano da avversari. Ma per chi come me è un romantico del calcio e dello sport: mai dire mai. Santa Maria Capua Vetere ti ringrazia per le tue parole, queste:
“E’ difficile trovare le parole. Sono il primo a saperlo perchè mi sono bastati tre anni per comprendere cosa vuol dire indossare la maglia del Gladiator. Me lo hanno fatto capire pure i tifosi: vuol dire essere e sentirsi parte di una famiglia. E’ una sensazione bellissima, e che mai oggi, in questi anni veloci, che bruciano tutto e tutti descrive sentimenti per una squadra di calcio. quello che ho provato per il Gladiator, l’ho sentito crescere pian piano dentro di me in un percorso che resterà per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Non è stato solo un piacere, è stato un onore indossare la maglia del Gladiator e segnare per il Gladiator. Con orgoglio siamo cresciuti e siamo arrivati a conquistare obiettivi importanti in quelle tre stagioni consecutive di grandi vittorie. Anni pieni, splendidi, intensissimi che hanno significato tanto. Il mio grazie è sincero, non doveroso. Ora sono del Garano, ma non credo possa offendersi qualcuno se, terminato il mio lavoro, chiederò il risultato del Gladiator e lo seguirò anche da tifoso. Ci riincontreremo da amici, da avversari leali sul campo, sicuro di poter godere della vostra stima e del vostro affetto. Vi chiedo un ultimo applauso: non dubitate mai dei miei sentimenti per voi. Con affetto, Gaetano Romano”.