SANTA MARIA CAPUA VETERE – Poco più di cinque ore. E’ questo il tempo che manca per il termine ultimo della proroga inviata alla Lega Nazionale Dilettanti, fissato per oggi pomeriggio alle 17. Se nulla verrà fatto anche in queste ore, non ci sarà più niente da fare e per il Gladiator scorreranno i titoli di coda su una storia di novantatré anni ricchi di vittorie, emozioni ed allo stesso tempo di dolori e grosse delusioni. L’ultimo colpo inflitto ai tifosi, amanti di una maglia che meriterebbe ben altro, è arrivato in queste ore, con tentativi provati ma falliti da coloro che hanno a cuore il caro vecchio Gladiator. Neanche le settantadue ore di proroga sono servite a racimolare la fidejussione di 31mila euro che garantirebbero al club neroazzurro di evitare la scomparsa con un colpo di coda. L’happy ending che molti sognano, ma più si va avanti, più diventa un’utopia.
Serve un miracolo. Quelli di religiosa provenienza, con un salvatore della patria, o per meglio dire un santo, che agguanti il fodero della camicia del Gladiator prima che cada definitivamente nel baratro, dando inizio ad una scomparsa che chissà quando vedrà fine. Il tempo scorre ma non è mai troppo tardi per prendere la decisione giusta. Fare quadrato tra i pochi disposti a convogliare le proprie risorse, dimenticare ogni astio personale, raccogliere la somma richiesta e partire direttamente per Roma, in direzione dell’ufficio del presidente Cosimo Sibilia. E’ tardi ma è l’avvenimento, la sorpresa, il colpo di scena in cui tutti i sammaritani sperano.
In queste ore che restano, al triste pianto sul letto del morto preferiamo un appello a chi è realmente interessato al Gladiator. Basta parlare di cordate forestiere, per loro solo indifferenza. Lo scatto d’orgoglio deve provenire da chi vede l’Anfiteatro affacciato al balcone di casa. E’ questa la grande occasione per costruire una società in piena autonomia. Fatta di sammaritani, con i sammaritani e per i sammaritani. Quella autonomia desiderata durante le gestioni Ongari e D’Anna ma mai concretizzata. Dopo di oggi, tanto potrebbe cambiare ed all’orizzonte c’è già una città senza la sua blasonata squadra di calcio ed un Piccirillo orfano dei suoi colori. Ci tenete al Gladiator, evitate la morte sportiva di Santa Maria Capua Vetere!