SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Saggio è chi pensa. L’arbitro non può essere saggio. Deve essere impulsivo. Deve decidere in tre decimi di secondo”: si racchiude in questa frase del super partes ed attuale designatore ufficiale UEFA Pierluigi Collina la tempestività con cui un arbitro e gli assistenti arbitrali sono chiamati a prendere una decisione, giusta o sbagliata che sia. Tale è la passione che spinge tanti giovani ad avvicinarsi al mondo arbitrale ed a credere nella meritocrazia, superando tappe ed ostacoli invalicabili. Tanti sono i sacrifici da compiere ma quando viene riconosciuto il proprio impegno, la soddisfazione è impagabile. Ne è l’esempio Francesco Perrelli, assistente arbitrale classe ’90 di Santa Maria Capua Vetere che, al compimento del decimo anno di arbitraggio, è stato promosso nella Can Pro, la commissione arbitrale della Lega Pro.
LA STORIA. Sin dal 2007, ad appena diciassette anni, il figlio dell’ex capitano del Gladiator negli anni ’80 Salvatore Perrelli (ora responsabile dello stadio Piccirillo e rapporti con le Istituzioni) ha fatto notare di avere grande stoffa ed in fretta e furia ha superato le varie categorie del calcio campano, con la ciliegina sulla torta della direzione della finalissima di Coppa Italia Eccellenza & Promozione Campania della stagione 2011/2012 tra Savoia ed Agropoli al “Partenio Lombardi” di Avellino. Dopo aver svolto l’anno CAI ed essersi trasferito dalla sezione campana di Caserta a quella molisana di Isernia, il ventisettenne sammaritano è diventato un assistente arbitrale ed ha compiuto un impegnativo triennio di direzioni in Serie D. Alte le valutazioni ottenute da Francesco Perrelli che, nei giorni scorsi, ha ricevuto la comunicazione ufficiale della sua promozione nella Can Pro. Dunque, dalla stagione appena iniziata 2017/2018, Santa Maria Capua Vetere godrà del primo rappresentante nella Terza Serie Italiana, con l’augurio che possa continuare la sua ascesa ed aspirare alla Serie B ed alla Serie A.