Declassato a tempesta tropicale, anche se il passaggio dell’uragano ‘Irene’ dalle parti della Grande Mela (che dovrebbe durare fino a questo pomeriggio o tarda serata), continua a tenere in allerta i newyorkesi, compresi coloro che pur essendo altrove non possono non avere mente e pensiero verso gli affetti restasti in città (molto più seri, invece, i danni provocati nel New Jersey). Tra questi anche Weyinmi Efejuku o Rose che sia. L’ex Ventspils, infatti, al momento di scrivere si trovava in quel di Miami e quindi lontano dalla portata di ‘Irene’ che invece dovrebbe dirigersi verso la Virginia e Sagamore Beach nel Massachusetts, lasciando quindi al giocatore il via libera per la partenza verso Caserta con atterraggio in Italia questo pomeriggio cosi come conferma anche Max Oldoini: «Al momento è tutto a posto. Rose si trova a Miami e non a New York e quindi in questo momento non ci sono problemi circa la sua possibilità di prendere un aereo e raggiungere l’Italia. Certo con questi tipi di fenomeni niente è sicuro, ma al momento il giocatore dovrebbe prendere un aereo nel pomeriggio di oggi (ieri ndr) ed atterrare in Italia nel pomeriggio di domani (oggi ndr). Queste sono le indicazioni che abbiamo al momento e siamo contenti, visto che in questo modo avremo la possibilità di averlo insieme a gli altri e di iniziare a muovere i primi passi al completo aspettando, ovviamente, che Doornekamp torni dagli impegni con la nazionale canadese».
Intanto come procede con i programma di lavoro?
«Abbiamo fatto solo due giorni e quindi di indicazioni precise non se ne hanno perché troppo presto. Però ad essere sincero c’è stata da subito una grande partecipazione da parte di tutti cosi come doveva essere. Tutti sanno che la partecipazione, il lavoro ed il gruppo saranno i nostri punti fondamentali per la prossima stagione».
Quale il programma?
«Ci divideremo tra giorni con doppio allenamento e giorni con uno solo ed un giorno di riposo. In genere dovrebbe essere due giorni con doppio allenamento ed uno solo al mattino o pomeriggio e due giorni con doppio ed uno intero di riposo, in modo tale da recuperare bene le energie per questa preparazione».
In conferenza Sacripanti ha parlato di gioco cucito addosso ai giocatori. Mettendo per un attimo da parte gli stessi giocatori, dal punto di vista dello staff tecnico a che punto è questo lavoro di ‘sartoria’?
«Abbiamo la nostra idea. Un’idea cosi come ha dichiarato lo stesso Pino in conferenza, arrivata guardando le clip dei giocatori sulle loro caratteristiche migliori. E’ logico che questa idea attuale non è rigida, nel senso che nel corso degli allenamenti e preparazione potremo anche variare la stessa o modificarla del tutto. Non è detto che quella iniziale sia quella giusta per tutta la stagione, ma partiamo da questa per poi capire se modificarla o meno in base a quello che effettivamente vedremo in campo».
Ti aspettavi tanta gente al raduno?
«E’ stato un momento bellissimo. C’era tantissima gente nonostante il gran caldo. Sono contentissimo di quanto abbiamo visto, perché in questo modo i giocatori hanno immediatamente la percezione di quello che significa questa squadra per i tifosi».
Hai avuto moto di parlare con qualcuno della presenza di tanta gente?
«No, ma si vedeva che erano un bel po’ sbalorditi dal calore che la gente giunta al Palamaggiò ha espresso alla loro presenza e questo ripeto è importantissimo per dare anche nuovi stimoli alla squadra».
Il presidente ha svelato parte del suo discorso alla squadra prima della conferenza. Alla base del vostro, inteso come staff tecnico, cosa c’era?
«Non abbiamo fatto altro che rimarcare quanto detto dal presidente. Tutti sanno che quella che sta per iniziare è una stagione difficile e dura e che per arrivare all’obiettivo della salvezza bisogna essere uniti, fare gruppo e lavorare duro giorno dopo giorno».
Domenico Pezzella