Al termine di una stagione culminata con la retrocessione non può che essere negativo il bilancio del Vitulazio. A renderlo meno amaro è solo la voglia di lottare fino alla fine, evitando una retrocessione diretta che a fine girone d’andata sembrava inevitabile e che invece è arrivata solo dopo due “spareggi”.
La coppa Italia. La squadra, tranne qualche calciatore di esperienza, è molto giovane ed inesperta, quindi fragile e poco tranquilla nel reagire alle avversità. Segnali allarmanti arrivano già in coppa, con la sconfitta interna (0-1) contro il Paolisi che, come i rosanero ad inizio stagione guidati da Della Corte nel doppio ruolo di portiere/allenatore, militano in Promozione. Segnali che si acuiscono nella seconda giornata di coppa: vero la Sessana era squadra di Eccellenza ma il 5-2 finale è comunque pesante.
Il girone di andata. Anche perché era arrivato dopo la rovinosa sconfitta dell’esordio, contro il Casoria che poi dominerà il campionato. L’8-3 è pesante, ma arriva dopo un primo tempo in cui i rosanero passano in vantaggio subito con Della Valle, trovano il 2-2 con Cenname ma poi cedono di schianto nella ripresa. Dopo altre due sconfitte, di cui una di misura, solo nel finale ed anche per colpa di un rigore sbagliato contro il Santa Maria La Fossa, ed il momentaneo addio di Rosi arriva l’unico punto del girone d’andata, frutto di un 2-2 interno con l’Albanova, con gli ospiti che solo nel recupero acciuffano il pareggio. Della Corte le prova tutte: cambia schema, ma la difesa continua ad essere un colabrodo (26 reti subite nelle prime sette partite), si schiera centravanti nella partita persa 6-1 con il Cimitile ma i risultati continuano a non arrivare.
Cambio in panchina. Dall’ottava Della Corte lascia l’incarico di allenatore e, pochi giorni dopo, la squadra anche come calciatore per il Villa Literno. In panchina viene chiamato Geloso, con un compito disperato: recuperare sette punti dalla penultima per conquistare almeno i play-out. Ma, almeno inizialmente, i risultati non arrivano ed a fine girone di andata si contano 51 reti subite e 9 punti di distacco dai play-out. La società si muove sul mercato: arrivano Ievoli e due nuovi portieri (Perrotta e Veneziano), torna Rosi
Il girone di ritorno. E’ quello della grande rimonta, ma soprattutto per merito del Real San Nicola che, smantellato, non riuscirà a fare alcun punto. I rosanero però ci mettono del loro, riuscendo quasi nell’impresa di fermare la capolista Casoria. Contro i viola sarà comunque sconfitta (1-2) ma da qui i ragazzi di Geloso acquistano consapevolezza e la domenica dopo arriva la prima vittoria in campionato: 2-1 in casa del Club Ponte. La goleada (8-0) rifilata alla diretta concorrente rende possibile il ‘sogno’ play-out, che si concretizzano espugnando (1-0) San Vitaliano
Gli spareggi. A fine campionato Real San Nicola e Vitulazio hanno gli stessi punti, dieci, in classifica. Per decidere chi retrocederà direttamente in Prima categoria e chi potrà giocare la finale play-out c’è dunque bisogno di uno spareggio. A decidere sarà l’esperienza, contro i sanniti che, come in tutto il girone di ritorno, praticamente schierano la Juniores, vista la grande fuga di fine andata. Il 4-0 finale consente ai rosanero di guadagnarsi un altro spareggio, in casa del Cimitile. Dopo lo 0-0 dei 90′, nel primo tempo supplementare arriva l’episodio decisivo: rigore per i napoletani ed espulsione di Santoro. I rosanero, che avrebbero dovuto vincere per conservare la categoria, in virtù del peggior piazzamento in campionato, cedono di schianto e retrocedono.