È forte la denuncia della A.S.D. Sporting Macerata Campania che in seguito a fatti violenti accaduti durante un incontro di calcio valido per il campionato di terza Categoria. Ha deciso infatti di non partecipare alle future attività organizzate dalla federazione provinciale di Caserta, escluse quelle in corso.
La società ritiene che ormai non vi siano più le condizioni per continuare i rapporti di collaborazione con la Federazione Provinciale Giuoco Calcio di Caserta sempre meno adatta alla gestione organizzativa delle attività calcistiche sia a livello di settore giovanile sia dilettantistico. Sempre più spesso le società calcistiche decidono di dirottare le proprie formazioni verso campionati privati o competizioni gestite da altri enti perché la F.I.G.C di Caserta palesa gravi carenze organizzative e si dimostra incapace di scoraggiare quelle condotte violente che nulla hanno a che vedere con i valori del sano agonismo sportivo.
La nostra società sportiva è stata vittima di una “ingiustizia sportiva” che ha avvilito tutto l’ambiente già offeso da una grave aggressione fisica subìta da un proprio tesserato tra le mura casalinghe.
Durante un incontro di calcio di terza categoria, campionato riservato agli atleti che dovrebbero privilegiare il divertimento e l’aggregazione, un nostro calciatore è stato aggredito ricevendo un pugno che lo ha costretto a lasciare il terreno di gioco. L’unica risposta corretta in quel momento è stata quella di lasciare il terreno di gioco per evitare ulteriori momenti di tensione.
Tutti auspicavano decisioni esemplari, provvedimenti severi e incisivi destinati a fermare le scorribande violente sui campi di calcio dilettantistico e invece la F.I.G.C. di Caserta cosa fa? Delibera di infliggere alla A.S.D. Macerata Campania, società colpita dalla condotta aggressiva, una sconfitta per 3 a 0 e la penalizzazione di un punto in classifica.
Può un organismo che tutela lo sport permettere o essere complice di determinati atteggiamenti?
Il semplice provvedimento verso il singolo calciatore responsabile dell’aggressione, comunque inibito per 6 mesi, senza coinvolgere la responsabilità della società che lo ha come tesserato può arginare fatti violenti del genere?
Possono gli arbitri, ragazzi sempre più spesso non adeguatamente formati, essere lasciati completamente soli in situazioni di potenziale aggressività e prevaricazione?
Si può fare bassa”politica” clientelare speculando sui valori dello sport cercando di non scontentare nessuno quando si ha l’obbligo di esercitare la giustizia sportiva?
Sono queste le perplessità che la nostra società intende evidenziare, al di là del risultato della gara.
Con questo sistema si calpestano quei valori che il calcio dovrebbe rappresentare e, se è questa la strada intrapresa in provincia di Caserta dalla locale Federazione Calcio, la nostra società combatterà questo modo di fare e di concepire lo sport.
Ritardi di tesseramenti, continue variazioni, carenza in comunicazione, scarsa preparazione e pochissima assistenza alla classe arbitrale allontanano le società sportive sane dal Calcio.
L’ASD Sporting Macerata Campania si pone in prima fila per il cambiamento, insieme al meglio delle società dilettantistiche lavoreremo per un deciso e definitivo mutamento di rotta in grado di far prevalere le competenze e la passione di chi ritiene il calcio un importante veicolo di trasmissione dei valori sani dello sport e non uno strumento per perseguire i propri interessi personali.