Nella prima puntata di Zona Rossoblù del 2017, ospite in studio Nicola Romaniello. L’ex allenatore della Casertana ha raccontato la sua esperienza in rossoblù, la promozione in B sfumata per errori societari e altri aneddoti molto importanti. “All’inizio dello scorso campionato nessuno avrebbe immaginato che saremmo potuti essere protagonisti. Quello che ci ha veramente danneggiato è stato il mercato di gennaio. Dovevamo agire in maniera oculata e invece le cose sono andate diversamente. Dovevamo prendere solo tre giocatori ed eravamo d’accordo con la società. Sarebbe dovuto arrivare uno per reparto e invece mi sono trovato con sette nuovi calciatori e gli equilibri completamente stravolti. Non a caso abbiamo perso quattro punti oltre il 90’ ad inizio gennaio proprio quando stavano per arrivare i nuovi giocatori. Sintomo di mancanza di tranquillità e serenità da parte dello spogliatoio”. Poi Romaniello torna sul quel 6-0 di Benevento che di fatto diede il via libera ai sanniti per la promozione: “Quella partita la ricordo benissimo così come posso affermare che il Benevento nella prima mezz’ora non ci mise assolutamente sotto. Fino al rigore sbagliato da Mancosu eravamo in partita, poi abbiamo perso la testa e loro non si sono più fermati. Ma con quel rigore realizzato la gara avrebbe avuto un epilogo diverso”. E sulle dichiarazioni dell’allora presidente Corvino subito dopo il match replica: “Lui ha detto tante cose e poi le ha ritrattate…”. Sulla possibilità di restare a Caserta è stato quanto mai chiaro: “Sono stato spettatore di quello che accadeva alla Casertana. Offerte non ne ho avute perché altrimenti sarei rimasto volentieri. Mi è arrivata una telefonata quando avevo già preso accordi con il Melfi. Quando do una parola la mantengo, ma la Casertana è arrivata tardi. Per questo club sarei rimasto anche con un progetto ridimensionato, senza ombra di dubbio e invece niente.”