Spezzaferri shock: “Se la querelle stadio non viene risolta, il mio percorso è finito. Pronto a lasciare l’Aversa Normanna”



Il presidente Giovanni Spezzaferri
Il presidente Giovanni Spezzaferri

AVERSA – Un fulmine a ciel sereno si materializza nella sala stampa dello stadio “Bisceglia” di Aversa. Con quell’aplomb che lo ha sempre contraddistinto, l’ingegnere Giovanni Spezzaferri prende la parola in sala stampa e lancia un messaggio forte alla città di Aversa: “Della partita sono il meno indicato a parlare. Perdere così, a causa di un rigore non realizzato, dispiace. Credo che abbiamo giocato un bel derby, ma il mio rammarico è vedere lo stadio in queste condizioni. Ti porta a fare delle riflessioni che evito ora, perché voglio essere pacato. Dopo una partita non è il caso di andare troppo oltre. E’ un momento difficile ma non calcisticamente, in quanto venivamo da tanti risultati utili con dei ragazzini che io definisco terribili. Secondo me siamo la squadra più giovane d’Italia”.

LA RABBIA. Il presidente normanno entra nel dettaglio e spiega i motivi del suo malessere: “Non è possibile che questa squadra non è seguita, anzi addirittura è osteggiata. In settimana abbiamo subito un attacco violento da parte di questa città che non ha capito cosa significa portare avanti un discorso calcistico. Sono dodici anni che sto lottando, con tanti sacrifici, però oggi mi accorgo che nessuno capisce cosa significa gestire una squadra di calcio. Me ne accorgo in seguito alle vicende sorte in merito alla concessione dello stadio. Invece di pensare che ho tolto un peso a questa città, tenendo l’impianto in maniera decorosa come lo facciamo noi, veniamo continuamente bistrattati dall’Amministrazione Comunale. Di sicuro il mio collega, l’ingegnere Raffaele D’Anna, sa cosa significa gestire una struttura del genere, in cui il Comune ha il piacere di non metterci un euro”.



LA MINACCIA. Spezzaferri rincara la dose: “Addirittura vengo additato di essere un furbetto. Questa vicenda mi sta dando il voltastomaco, poiché non sanno che Aversa ha la fortuna di avere una squadra di nome Aversa Normanna. Se non mi danno una mano, non sono più disponibile a restare da solo. Se non risolvono la questione stadio, mi siederò con la cara amministrazione e gli riconsegno il titolo. Voglio far capire a quelli che si ergono a paladini della giustizia che sono stanco e deluso di aver contribuito alla crescita della città attraverso lo sport ed invece vengo continuamente attaccato. Nessuno mi ha prescritto di fare calcio. Se si continua così” – conclude il presidente aversano – “il mio percorso è finito. Salvaguarderò tutti gli impegni poi, o qualcuno mi dà una mano oppure lascio l’Aversa Normanna”.


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