Arrivò a Caserta all’età di 19 anni nell’estate dell’88. Una stagione sfortunata costellata da infortuni per Girolamo ‘Mino’ Bizzarri. Lui è un doppio ex di Casertana-Reggina in programma domenica al Pinto.
“A Caserta venivo da una stagione con la Nocerina piuttosto positiva – racconta Mino. Mi volle mister Montefusco e ricordo che avevamo una bella squadra e puntavamo a vincere il campionato. Purtroppo a Nola in Coppa Italia mi infortunai alla caviglia e rimasi quindici giorni fermo. Poi mi dovetti operare alla schiena e persi tutta la stagione. Fui molto sfortunato perché avevo gran voglia di mettermi in mostra e ripagare la fiducia del club. Il presidente Cuccaro è stato come un padre, lo ringrazio a vita perché è stata una persona eccezionale. Mi ha fatto girare l’Italia per risolvere il mio problema alla schiena per quell’ernia al disco. Fu lui che mi portò a Pavia dal professor Ceciliani e per fortuna tutto andò bene. Era una dirigenza che non ti faceva mancare nulla. Il ds Grillo e tutti gli altri sono stati grandi e non li dimenticherò mai”.
Poche presenze (4) ma oggi i tifosi rossoblù ancora ti ricordano con rimpianto: “Ho un bellissimo ricordo sotto i profilo umano di Caserta e ancora oggi seguo le vicende del club. Ci si mise la cattiva sorte perché sono convinto che avrei potuto dare il mio contributo”.
Discorso completamente differente con la Reggina. Due anni, 49 presenze e 24 gol. Uno degli idoli amaranto.
“A Reggio Calabria sono stati due anni bellissimi, è vero. Arrivavo da una grande stagione a Siracusa, poi una piccola parentesi di due mesi a Taranto e accettai la proposta del team calabrese. Lì nacque il mio primo figlio e furono due anni indimenticabili. Personalmente sono stati due anni fantastici che ricordo con tanto affetto. C’era un grande legame con la città e i tifosi. Erano gli anni di fuoco, momento difficile per la Calabria, un periodo particolare che però ho vissuto benissimo. Forse come club abbiamo avuto qualche problemino e non riuscimmo a trovare l’allenatore giusto per il progetto. Ma Reggio Calabria è qualcosa di stupendo”.
In carriera hai avuto modo di affrontare (e andare anche in gol) la Casertana. L’ultima rete proprio in un Reggina-Casertana del ’93.
“Ci siamo rincontrati nel corso degli anni e sono state sempre belle battaglie. Anche qualche anno prima col Siracusa riuscì a segnare. Era un calcio diverso, più bello sicuramente e con contenuti tecnici altissimi”.
Oggi hai una scuola calcio a Roseto degli Abruzzi (l’As Roseto), ma segui ancora la Lega Pro. Che idea ti sei fatto delle due squadre?
“La Reggina viene da problemi societari che hanno condizionato in questi anni il club e ora sta provando a ripartire. Mentre la Casertana si sta consolidando tra i pro. Sono due piazze in cui il calcio è molto sentito e mi auguro che prima o poi entrambe possano tornare almeno in B. Sarebbe bello perché lo meritano e ogni domenica vado sempre a guardare i risultati di tutte le compagini in cui ho militato. Ognuna mi ha dato qualcosa. Reggio Calabria e Caserta sono state tappe importanti per la crescita umana e professionale”.