In una intervista rilasciata oggi al mattino, il doppio ex Gaetano Romano ricorda la sua esperienza con Paganese e Casertana e presenta la sfida di domani sera al ‘Torre’.
«Pagani per me è stata una esperienza meravigliosa. Ancora oggi vengo accolto come un re perché segnai 50 gol in due anni contribuendo alla promozione in C2. Caserta è stato invece l’inizio del professionismo e non dimenticherò quell’anno anche se purtroppo arrivò la retrocessione in D. Ero giovanissimo e il presidente Tufano mi diede una bella chance in un campionato molto più difficile e tecnico rispetto a quelli di oggi. Partii molto bene segnando tre gol, poi un grave lutto familiare complicò la mia stagione. Ma con Caserta ho sempre avuto un rapporto speciale».
Partita delicata per entrambe, maggiormente per la Casertana. Che derby ti aspetti?
«Una gara difficile per entrambe. La Paganese ha ricostruito la rosa in pochi giorni e deve ancora trovare la giusta amalgama. Punteranno sull’entusiasmo del pubblico essendo la prima casalinga e sulla voglia di riscatto dopo il ko di Matera. La Casertana invece viene da un doppio stop forse inatteso per il potenziale della squadra. Entrambe proveranno a rialzarsi e credo sarà molto equilibrata».
A Caserta è già in bilico l’allenatore. Eppure qualche mese fa si lottava per la serie B. «Purtroppo sono cambiate molte cose rispetto ad un anno fa. Ho letto che il progetto è ridimensionato e mi dispiace perché Caserta dovrebbe lottare sempre per il vertice. Sarà un anno di transizione in cui bisognerà raggiungere al più presto la salvezza e poi programmare il futuro. Conosco l’amore per la squadra e se dopo due giornate c’è già fermento, se girano voci su un possibile avvicendamento tecnico allora sarà un derby particolarmente delicato. I tifosi chiedono chiarezza alla società e vogliono il massimo, devono però stare vicino alla squadra, stringersi intorno ad un patrimonio della città perché lottando tutti insieme si possono raggiungere i traguardi desiderati. I tifosi rossoblù avranno un ruolo importante perchè potranno dare una grossa mano alla squadra con il loro calore e incitamento».