Casertana perdente e contestata: ancora troppi punti oscuri da chiarire



Giorno in azione contro il Monopoli (Foto Giuseppe Scialla)
Giorno in azione contro il Monopoli (Foto Giuseppe Scialla)

Piovono fischi e insulti, al Pinto, all’indirizzo del copresidente Tilia e del consulente di mercato Pensi, e non solo. Anche parte della squadra è stata contestata. Si sono salvati in pochi, uno su tutti il portiere Ginestra. Con la partenza di Lombardi e l’arrivo di Tilia il progetto Casertana è stato ridimensionato. Il budget di cui può disporre l’attuale dirigenza non ha paragone con la cifra investita da Lombardi l’anno scorso.  Ma anche alcune scelte del consulente di mercato Pensi non si sono rilevate felici. I tifosi, ovviamente, sono già in fermento. Perdere due partite di fila e contro due dirette avversarie per la lotta alla retrocessione è un campanello d’allarme. A sorpresa, nel dopo partita, a margine delle interviste di rito, il copresidente Corvino ha scherzato guardando le facce rattristate e preoccupate dei giornalisti presenti. “Sembrate più turbati voi della società” ha chiosato Corvino. Par di capire che lo staff dirigenziale non sia per nulla preoccupato dell’infelice avvio di campionato, nonostante la squadra, in fase di costruzione e in attacco, palesi evidenti limiti.

Il secondo tempo di Melfi, al netto del risultato finale, lasciava ben sperare. Tutti ad elogiare la Casertana, sfortunata nell’aver trovato Gragnaniello in stato di grazia. Bisogna anche ammettere, però, che il Melfi scomparve dal campo e non oppose resistenza, ci pensò il solo Gragnaniello. Quindi quella bellissima seconda frazione di gioco fu merito dei falchetti o demerito dei gialloverdi? La Casertana vista ieri ha giocato bene per una ventina di minuti, nel primo tempo. Ha avuto due occasioni da gol con Taurino e poi basta. Difesa lenta e colpevole sulle tre occasioni avute dal Monopoli. Centrocampo senza idee e con poco filtro, attacco evanescente e senza forza d’urto. In più non si capisce perché dalle fasce arrivavano cross a valanga quando non si dispone di attaccanti fisicamente forti o grandi colpitori di testa.



Il Monopoli una volta passato in vantaggio, dopo 38 minuti, con difesa rossoblu impreparata, non ha dovuto disperarsi per amministrare il vantaggio, anzi l’unica occasione da gol dei secondi 45 minuti di gioco è capitata a Pinto  cui si è opposto da campione Ginestra. Anche in questa circostanza i difensori rossoblu hanno permesso al laterale di sinistra biancoverde di penetrare in area troppo facilmente. A un certo punto della partita Ginestra, resosi conto dell’inefficacia dei propri compagni di attacco, decide di lasciare la porta e cercare fortuna nell’area avversaria, e di testa, su palla inattiva, manda di poco a lato. Lui e Giannone hanno meritato gli applausi dei tifosi. I giocatori hanno certamente le loro colpe ma si sa che quando i risultati non arrivano il primo ad essere messo in discussione è l’allenatore.


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