Il doppio ex Sasà Campilongo: “Casertana-Foggia sarà spettacolare ma non decisiva. La B? E’ ancora tutto aperto”



Sasà Campilongo
Sasà Campilongo

E’ stato allenatore sia di Casertana che Foggia ma con i rossoblù ha sempre avuto un rapporto speciale. Salvatore Campilongo conosce bene calciatori e allenatori di una sfida che per lui non sarà decisiva. “Non credo sarà determinante perché entrambe al momento sono nei playoff. La Casertana non deve assolutamente perdere. Il pareggio potrebbe star bene ai rossoblù e se il Foggia avrà un atteggiamento arrembante potrà concedere spazi. Se invece dovesse arrivare una vittoria, il Foggia potrebbe anche inserirsi nella lotta per insidiare la vetta”.

Ha avuto De Zerbi come allievo e il suo Foggia gioca probabilmente il miglior calcio dell’intera Lega Pro. “Roberto – prosegue –  ha dato un’identità ben precisa alla squadra votata all’attacco e con una manovra armoniosa e molto bella da vedere. A volte però si sbilancia parecchio e si prende i suoi rischi. Non è certo imbattibile e si è visto quest’anno. Se avesse avuto più continuità anche in casa, se avesse avuto una difesa più ermetica avrebbe qualche punto in più e probabilmente starebbe contendendo la B a Benevento e Lecce”.



Campilongo all'epoca di Foggia
Campilongo all’epoca di Foggia

Grande attesa per vedere Iemmello contro la difesa della Casertana. Una difesa che Campilongo conosce bene. “Lui è un attaccante moderno; non solo è un grande finalizzatore, ma gioca anche per la squadra. Se è in giornata è devastante, in caso contrario si innervosisce e non rende come dovrebbe. La difesa della Casertana è comunque molto equilibrata composta da grandi calciatori. Peccato per quel calo che le ha fatto perdere punti e contatto con le prime. I rimpianti per non aver mantenuto il passo delle prime della classe è tanto e mi dispiace davvero perché avrebbero potuto tranquillamente restare in vetta fino alla fine”.

Ora le pressioni sono tutte per Tedesco, tecnico che ha collaborato fino a maggio scorso con lo stesso Campilongo. “E’ un bravo secondo, lavora tanto, ci mette l’anima e adesso ha una bella responsabilità. Ma non è facile”.


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