“Bisogna saper perdere”, cantavano i Rokes nel 1967 e questo brano si dimostra, a conferma di quanto la musica possa essere eterna, validissimo ancora oggi, ben 50 anni dopo. Nello sport ci sono valori che, purtroppo o fortunatamente, non si insegnano. Nella pallavolo, ma vale per calcio, basket e altro, a fare fede è sempre il campo. E se c’è qualcosa che non va per il verso giusto è utile farlo notare prima e non dopo una gara. Quanto successo alla Clendy Aversa nell’ultima giornata di campionato ha dello scandaloso e di certo l’accaduto non fa bene al mondo del volley. Sono piovute sulla testa della società guidata dalla presidente Tina Musto delle accuse pesanti da parte della Beng Rovigo, società veneta ospitata al Palajacazzi, che la dirigenza normanna ha immediatamente voluto stigmatizzare. E a farlo è proprio la numero uno che rispondealle dichiarazioni del dg di Rovigo, Volpe, che ha parlato di scarsa sportività della Clendy per un palazzetto, a loro avviso, privo di riscaldamento: “Il direttore generale di Rovigo, che probabilmente non era nemmeno ad Aversa, con molta sincerità credo voglia trovare una giustificazione ad una partita che non ha avuto storia”. Ma la presidente Musto va nel dettaglio delle accuse respingendo punto per punto le critiche venete: “Il direttore generale di Rovigo parla di una rifinitura al freddo e senza riscaldamento che, ad onor del vero, abbiamo fatto anche noi. E di questo non possiamo che scusarci. Ma come il 99% degli impianti italiani, il Palajacazzi è di proprietà del Comune e anche noi siamo costretti ad allenarci al gelo. Per la partita delle 18, l’impianto di riscaldamento è stato messo in funzione alle 14.Visto che giochiamo in un impianto che può ospitare gare nazionali ed internazionali e che è alto 12 metri, è inevitabile che non ci possa essere un caldo tropicale anche perché bisogna prendere in considerazione la temperatura esterna e in questo weekend c’è stato un freddo straordinario (in alcune zone della provincia è arrivata anche la neve). I dirigenti di Rovigo però hanno la memoria troppo corta visto che l’anno scorso abbiamo giocato in un palazzetto (che somigliava più ad una palestra) non propriamente idonea per i play off di Serie Avisto che poteva ospitare un numero di spettatori molto esiguo. E vorrei inoltre ricordare loro il taraflex pieno di ‘montagne russe’, cioè avvallamenti presenti su tutto il campo di gioco. Ma di questo, nonostante tutto, non ci siamo lamentati”. E sull’ulteriore accusa riguardante le atlete (secondo il dg di Rovigo le atlete della Clendy era “equipaggiate per il freddo”) la presidente Tina Musto sottolinea che “le nostre atlete non hanno indossato calzamaglie, magliette a maniche lunghe e calzettoni lunghi, e le foto ne sono la testimonianza, anche se ne sono fornite avendo giocato in palazzetti freddi, quest’anno e negli anni passati. Perché noi lo sport lo vediamo così, facciamo parlare sempre il campo”.